Pablito in gol nell’urban art. Una sua gigantografia in chiave pop sulla Torre Everest
Un’iconica rappresentazione grafica del campione Paolo Rossi, il compianto attaccante simbolo del Lanerossi Vicenza di fine anni ’70 e bomber dell’Italia del calcio al Mundial 1982, verrà raffigurata sul grattacielo tra i più alti della città capoluogo berico. Il progetto presentato di recente s’intitola “Il mio nome è Paolo Rossi” e vede impegnate in prima linea l’associazione culturale Wallabe e Imprendo, noto ente vicentino di consulenza attivo nell’ambito dell’ingegneria, della sicurezza e dell’informazione.
Tanti gli sponsor che partecipano all’idea ormai prossima ad entrare nella fase operativa di realizzazione dell’opera di urban art, con la Figc a offrire il patrocinio federale. Si tratta in pratica di un murales di dimensioni maxi. Coprirà una delle quattro pareti (la sud) della Torre Everest in viale Torino, costruita negli anni ’60 nel clou del boom economico, alta 62 metri e mezzo e in passato al centro di polemiche sul degrado urbano prima di far partire una riqualificazione complessiva del palazzo nel 2017. Del 2022 la proposta extra che richiama all’opera intitolata a Pablito, che sarà in chiave pop-art.
A disegnarla è stato un artista sudamericano, il brasiliano Eduardo Kobra. Dopo la statua di Paolo Rossi allestita di fronte all’ingresso della Tribuna Centrale dello Stadio Romeo Menti e l’intitolazione toponomastica del largo Paolo Rossi, dunque si annovera una nuova grande forma di omaggio alla memoria del bomber biancorosso, capocannoniere in serie A nella stagione del 2° posto del club biancorosso. L’assemblea dei condomini della torre Everest ha sbloccato l’iter del progetto nelle scorse settimane, dando dunque il via libera a quello che, una volta completato, sarà uno dei murales più alti d’Europa.
Un simbolo “fisico” e storico della città di Vicenza del Secondo Dopoguerra, alto 17 piani, che ospiterà allora a breve su una sua facciata un uomo che è stato e rimane un’icona del calcio, indimenticabile e indimenticato per gli appassionati vicentini. Il progetto definitivo ha raccolto non a caso anche la piena approvazione della moglie di Paolo Rossi (Federica Cappelletti), scomparso il 9 dicembre del 2020 dopo una grave malattia. Ancora pochi giorni e sarà svelato cosa sta nascendo sotto i teloni, con al lavoro il team verdeoro, che richiama proprio l’epica sfida Italia-Brasile del 1982 che celebrò il bomber tanto caro a Vicenza a campionissimo internazionale.
Per raccogliere i fondi necessari due anni fa si era lanciata una raccolta pubblica attraverso il crowfundig, a cui hanno aderito in centinaia. Tra i tanti omaggi dedicati a Paolo Rossi si annoverano anche un murale alto 6 metri ad Altavilla Vicentina e un’opera analoga a quella in corso su una palazzina di un quartiere popolare di Foggia.