Euro 2024: Zaccagni riprende la Croazia e lancia l’Italia. Ora c’è la Svizzera
Italia brutta, a tratti bruttissima, il ct Luciano Spalletti in totale confusione tecnico-tattica, ma il calcio è così, nel bene e nel male. E stavolta è stato benigno con la nostra Nazionale. Zaccagni pareggia il gol di Modric all’ultimo respiro e gli Azzurri volano agli ottavi di finale dove sfideranno la Svizzera: appuntamento sabato 29 giugno alle ore 18 a Berlino. Donnarumma para un rigore allo stesso Modric, poi è lo stesso fuoriclasse del Real Madrid a portare avanti i suoi. Quando la sconfitta sembra certa, il 29enne Mattia Zaccagni tira fuori dal cilindro un gol-capolavoro, dopo una percussione di Calafiori all’ultimo degli 8 minuti di recupero concessi dall’arbitro olandese Makkelie. Sfatato il tabù 24 giugno, i precedenti erano nefasti: ai Mondiali del 2010 in questo giorno arrivò l’eliminazione contro la Slovacchia, a quelli del 2014 la sconfitta contro l’Uruguay che ci rimandò a casa.
Italia: all’inferno e ritorno. L’ItalSpalletti ha vissuto a lungo l’incubo terzo posto con la triste prospettiva di non essere nemmeno ripescata tra le migliori terze. Ma lo stellone italiano e spallettiano, alla fine premia l’unica scelta azzeccata dal commissario tecnico: gettare nella mischia Zaccagni. L’Italia ha quasi bissato la pessima prestazione vista contro la Spagna. Adesso sfideremo la Svizzera. Certo, se l’Italia è questa sarà difficile superare gli ottavi di finale, però, il gol che scaccia le streghe potrebbe rappresentare una svolta vincente dal punto di vista del morale e della forma psicofisica degli uomini di Spalletti. Nell’altra sfida, Spagna-Albania 1-0 per questa classifica definitiva: Spagna 9 punti, Italia 4, Croazia 2, Albania 1.
Italia-Croazia finisce con le lacrime di gioia di Zaccagni e Calafiori. Il gol del pari è un’autentica liberazione per tutti gli italiani. Una rete con tiro a giro di destro che ha ricordato molto quella segnata da Alex Del Piero contro la Germania in terra tedesca ai Mondiali 2006. Ieri come oggi: quel gol valse alla Nazionale guidata da Marcello Lippi l’accesso alla finalissima di Berlino. Ora la posta in palio è decisamente inferiore ma torniamo comunque a Berlino grazie al bel destro del centrocampista offensivo della Lazio. Alla fine piangono anche i croati, ma piangono di rabbia perchè il calcio a volte sa essere parecchio crudele. Altro tabù sfatato: la Croazia, da sempre nostra bestia nera.
Le discutibili scelte di Spalletti al fischio d’inizio. Il ct stravolge la squadra dal punto di vista tattico: 3-5-2 flessibile ma la squadra, come contro la Spagna, è confusionaria e stanca, oltre che priva di qualità tecnica. Manca la brillantezza fisica. Peraltro, solito approccio sbagliato: dopo soli cinque minuti Sucic fa volare Donnarumma sotto la traversa. Nel primo tempo, col passare dei minuti, gli Azzurri riescono a trovare distanze e trame giuste per provare a costruire qualcosa, se non altro per tenere la Croazia lontana dalla nostra area di rigore. Un grande intervento di Livakovic su Bastoni nega il vantaggio all’Italia, per niente pericolosa con le due punte Retegui e Raspadori.
Ripresa nel segno croato. Gli ex jugoslavi sanno che sono chiamati a vincere per andare avanti, e così aumentano i giri del motore e al 52′ il neoentrato Frattesi devìa di mano in area il tiro-cross di Kramaric: rigore netto segnalato all’arbitro dal Var. Donnarumma, ancora lui, respinge il tiro di Modric dagli undici metri. Nemmeno il tempo di godersi la prodezza del portierone, che sempre Modric, approfittando di una dormita di Bastoni e compagni, trova il modo di prendersi la rivincita dopo un secondo miracolo di super Gigio sull’ex attaccante del Crotone Budimir. Sotto di un gol Spalletti torna alla difesa a quattro, fa i cambi della disperazione e viene premiato con il pareggio. Siamo ancora vivi e forse il bello deve ancora venire.