Ultima prova per il governo giallo – verde: Conte premier, Savona non a Economia. Salvini a Roma per vedere Di Maio
A quasi 90 giorni dopo il voto del 4 marzo pare riprendano le trattative per verificare se sia ancora possibile dar vita a un governo basato sull’alleanza tra M5s e Lega.
Matteo Salvini ha annullato il lungo programma di comizi in agenda oggi in Lombardia, in vista delle amministrative del 10 giugno. Il segretario leghista è atteso a Roma dove già si trova il suo vice Giancarlo Giorgetti, a cui nelle scorse ore ha affidato la trattativa con il Movimento 5 stelle. In programma in giornata un incontro con Luigi Di Maio: i due leader puntano a chiudere la squadra sui ministri e a presentare un accordo al Colle.
Il capo politico dei 5Stelle è arrivato alla Camera. Si sta lavorando innanzitutto a uno spostamento di Paolo Savona dal Tesoro, come chiesto da Di Maio. E l’ipotesi potrebbe essere di indicare l’economista alle Politiche europee.
Si lavora anche all’allargamento della maggioranza con l’innesto di Fratelli d’Italia e quindi la Difesa potrebbe andare a Giorgia Meloni o Guido Crosetto.
Ancora da sciogliere il nodo dell’Economia: ieri circolava il nome dell’ex direttore generale di Bankitalia Pierluigi Ciocca. Ma rimane in pista anche Giorgetti (anche se quest’ultimo preferirebbe l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio; incarico che comunque la Lega vorrebbe mantenere per se’ in caso di ‘trasloco’ di Giorgetti).
A sottolineare il fatto che 5Stelle e Lega vogliano chiudere e far partire l’esecutivo, la notizia che il Professor Giuseppe Conte sia a Roma, da ieri sera e che oggi non abbia preso parte alla sua lezione all’ateneo di Firenze dove è stato sostituito da un assitente.
Intanto Piazza Affari accelera mentre i mercati guardano alla possibile formazione di un governo politico, con la ripresa delle trattative tra Lega e M5s, e accantonano i timori di un’uscita dell’Italia dall’euro. Il Ftse Mib sale dello 0,88%. Lo spread scende di 25 punti base, a quota 222, con il rendimento dei nostri btp decennali poco sopra il 2,6%.