Frode nell’installazione di climatizzatori: sequestrati oltre 500 mila euro a una società, denunciato imprenditore

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La guardia di finanza di Thiene, su delega della Procura della Repubblica di Vicenza, ha eseguito un maxi sequestro preventivo per una somma corrispondente a 526 mila euro, nei confronti di una persona fisica e di una società a responsabilità limitata con sede in zona industriale a Thiene e operante nel settore dell’installazione di impianti di climatizzazione. Una indagine che ha avuto anche risvolti penali: il legale rappresentante è stato infatti anche denunciato in Procura.

Nel corso delle indagini è emerso infatti che i crediti d’imposta per interventi di risparmio energetico, derivanti dai cosiddetti “sconti in fattura” eseguiti nei confronti di privati ed indicati nelle fatture elettroniche emesse, era superiore rispetto ai crediti riportati nelle fatture consegnate a 300 ignari clienti finali beneficiari degli interventi di ristrutturazione. Un modus operandi che ha consentito all’autore della frode di creare crediti d’imposta fittizi, superiori a quelli effettivi e spettanti, quantificati in oltre 113 mila euro per il periodo di imposta 2021 e quasi 422 mila per il 2022. Crediti che successivamente la società aveva ceduto ad operatori finanziari terzi ottenendo così un profitto illecito pari a circa il 70% del valore nominale dei crediti ceduti.

Inoltre, è emerso che la Srl ha annotato nelle scritture contabili e indicato nelle dichiarazioni annuali relative ai periodi d’imposta 2021 e 2022 (con l’obiettivo di evadere le imposte sui redditi) elementi passivi fittizi che facevano riferimento a fatture che le fiamme gialle ritengono facciano riferimento ad operazioni oggettivamente inesistenti, emesse da una società bulgara direttamente riconducibile all’imprenditore indagato. Per questo a carico dell’uomo è stata data notizia alla Procura della Repubblica vicentina, in quanto il legale rappresentante avrebbe commesso il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (per ciò che riguarda i crediti d’imposta fittizi), nonché di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti.

La guardia di finanza ha quindi, come detto, chiesto al magistrato l’adozione della misura cautelare reale del sequestro preventivo nei confronti sia dell’autore dei reati che della società, per l’importo pari al profitto dei reati in contestazione. Il gip, condividendo le tesi della Procura e della polizia giudiziaria, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo per un importo di 526.840 euro. I militari hanno dato quindi esecuzione al provvedimento bloccando di disponibilità finanziarie riconducibili all’azienda e al suo titolare.

Il contrasto a qualsiasi tipo di illecito fiscale e la particolare attenzione ai fenomeni delle indebite compensazioni e frodi sulle cessioni di crediti d’imposta fittizi derivanti dai bonus in materia edilizia ed energetica rappresentano una linea fondamentale nel ruolo di polizia economico – finanziaria rivestito dalla guardia di finanza e permettono di tutelare il funzionamento del mercato e garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche.