In auto di ritorno dalla Turchia “fa il pieno” di borse e t-shirt di marca. Tutte contraffatte
Gucci, Prada, Dior, Louis Vitton e altri marchi dell’alta moda, per un totale di oltre 200 capi d’abbigliamento e accessori, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza vicentina in quanto risultati tutti merce contraffatta. Si tratta in prevalenza di borse da donna e t-shirt, sottratti nei giorni scorsi a una donna nel corso di un controllo stradale avvenuto a Vicenza.
La stessa, poi denunciata, avrebbe asserito di essere di rientro da un viaggio per vacanze in Turchia, ma non ha saputo spiegare la provenienza del contenuto del bagagliaio dell’auto, stracolmo di vestiti e accessori apparentemente di pregio.
Nessuno scontrino o titolo di acquisto, per poi verificare nel dettaglio che la merce nella sua disponibilità è risultata merce frutto di riproduzione – illecita – e quindi di contraffazione nel commercio. La donna si trovava in compagnia di un accompagnatore al momento dello stop per un controllo di routine, avvenuto all’esterno del casello dell’A4 in uno degli svincoli della città berica. Subito, la coppia, di fronte ai finanzieri delle Fiamme Gialle, ha dimostrato un certo nervosismo che non poteva non insospettire gli operatori.
Risposte evasive a domande poste dai militari e, dopo la richiesta di visionare il bagaglio, l’imbarazzo evidente da parte dei due. L’ispezione della vettura ha portato al rinvenimento di una vistosa valigia e altre borse, anch’esse che riportavano l’effigie di marchi di moda del lusso. Dopo aver preso in consegna la merce per le opportune verifiche, sono stati contati 188 articoli tutti risultati oggetto di contraffazione: un reato di valenza penale nel settore commerciale.
Mentre sarà oggetto di valutazione successiva la posizione del conducente dell’auto, da considerare complice o meno in seconda battuta, la donna si è “intascata” doppia denuncia per due diversi capi d’accusa: introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (at. 474 del Codice Penale) e per ricettazione. Oltre alle sanzioni, rischia la detenzione fino a 4 anni in caso di condanna. Una “vacanza prolungata” con costi di viaggio e anche di pernottamento ridotti, rispetto a quella a Istanbul e dintorni, con ospitalità offerta da una cella del carcere circondariale di Vicenza.