Salvini a Vicenza a tutto campo su immigrazione, vaccini, autonomia e infrastrutture
“Mi devo abituare ad essere chiamato ministro e vicepremier”. Sono state queste le prime parole in piazza delle Poste a Vicenza di Matteo Salvini, segretario federale della Lega e da ieri ministro dell’interno, “calato” in città insieme al governatore veneto Luca Zaia e alla neoministra agli affari regionali Erika Stefani per sostenere la candidatura di Francesco Rucco a sindaco di Vicenza nelle elezioni di domenica prossima.
“Non aspettatevi miracoli subito, vi chiedo di avere pazienza. La prima riforma che voglio fare – ha spiegato Salvini davanti alla folla di circa duemila persone che lo attendeva – è a costo zero: le forze dell’ordine devono sapere che sono con loro, guai a chi mette loro le mano addosso. Troppo delinquenti si sentono liberi perché impuniti”.
Il vicepremier del governo Conte ha quindi raccontato di aver già incontrato ieri e stamattina alcuni funzionari del ministero dell’interno e di aver già dei dossier da studiare, fra i quali l’assegnazione dei beni confiscati ai mafiosi. Sul tema forte dell’immigrazione Salvini ha sentenziato che vanno “spesi meno soldi e perso meno tempo”. “I regolari non hanno nulla da temere, per i clandestini è finita la pacchia, si preparino le valigie. Domani sarò a Catania e Pozzallo, dove sono sbarcati ospiti indesiderati”. Ha ricordato anche di aver visitato in passato l’hotel Adele, dove sono ospitati richiedenti asilo: “in quale altro paese europeo ai richiedenti sono garantiti così tanti soldi?”.
Il segretario della Lega ha parlato anche del suo ruolo politico nel partito: “Sarò ministro 24 ore su 24, ma i due ruoli possono coesistere”. E’ tornato anche sulle affermazioni del ministro alla famiglia Fontana sulle famiglie arcobaleno: “non è un tema del contratto e non litigheremo su questo, ma ci sentiamo liberi di avere il nostro pensiero su questo e per noi vige il principio che la mamma si chiama mamma e il papà si chiama papà”.
Sulle vaccinazioni obbligatorie, Salvini ha promesso che i bimbi non vaccinati potranno accedere alla scuola a settembre “perché gli unici che devono poter scegliere per i propri figli sono i genitori”.
Infine ha parlato delle infrastrutture venete e dell’autonomia: “Le infrastrutture e le strade venete non si toccano. E per l’autonomia con la presenza di una ministro della Lega andremo via spediti”.