Scambio di detenuti tra Russia e occidente, tra loro Gershkovich e Whelan
Il giornalista americano del Wall Street Journal Ewan Gershkovich, condannato in Russia a 16 anni per spionaggio, e il marine Paul Whelan sono stati rilasciati dai russi e dovrebbero a breve ritornare negli Stati Uniti nell’ambito di uno scambio di prigionieri. Coinvolti 26 detenuti di 7 Paesi: lo scambio è avvenuto all’aeroporto di Ankara, in Turchia. A diffondere la notizia in un primo momento Bloomberg, citata da diversi media internazionali.
Poi la conferma della presidenza turca che, attraverso un comunicato, ha fatto sapere che lo scambio di prigionieri è avvenuto ad Ankara. I detenuti, ha reso noto, provengono da Stati Uniti, Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia, Russia e Bielorussia. Dieci persone, tra cui due minori, sono state trasferite in Russia, 13 detenuti in Germania e tre negli Stati Uniti, si legge ancora nel comunicato citato dalla Bbc.
L’accordo che ha consentito di liberare tre cittadini americani e un titolare di Carta Verde Usa prigionieri in Russia è stata una impresa diplomatica, ha detto il presidente americano Joe Biden.
A rientrare dalla Russia negli Usa sono il giornalista Evan Gershkovich, l’ex marine Paul Whelan, la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva, il dissidente Vladimir Kara-Murza, residente negli Stati Uniti.
Evan Gershkovich, 32 anni è stato condannato a 16 anni di prigione per spionaggio nel luglio scorso, ed è il primo giornalista americano ad essere arrestato con l’accusa di spionaggio in Russia dai tempi della Guerra Fredda. Il governo degli Stati Uniti, il giornale di Gershkovich e i suoi sostenitori hanno denunciato il processo come una farsa.
Paul Whelan, 54 anni. L’ex marine statunitense ha trascorso quasi sei anni nelle carceri russe, dopo il suo arresto a Mosca nel dicembre 2018. È stato condannato nel 2020 a 16 anni di prigione con l’accusa di spionaggio, accusa che lui e il governo degli Stati Uniti negano con veemenza. Ha detto che era in campagna per il matrimonio di un amico.
Alsu Kurmasheva, 47 anni. Giornalista russo-americana, è stata condannata a sei anni e mezzo di prigione per aver diffuso false informazioni sull’esercito russo. Kurmasheva è stata condannata lo stesso giorno in cui un Tribunale della città russa di Ekaterinburg ha condannato Gershkovich.
Vladimir Kara-Murza, 42 anni. Eminente politico dell’opposizione russa e difensore dei diritti umani, Kara-Murza è stato condannato a 25 anni di prigione per tradimento, dopo aver condannato pubblicamente la guerra di Mosca in Ucraina. È residente permanente negli Stati Uniti e ha la doppia cittadinanza di Russia e Regno Unito.
Per la liberazione dei 5 cittadini tedeschi, la Germania ha dovuto liberare il russo Vadim Krasikov, che stava scontando l’ergastolo per omicidio.
Tutti i “nemici” della Russia devono rimanere all’estero mentre il rientro di coloro che non sono “nemici” è benvenuto, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, dopo la notizia dello scambio di prigionieri ad Ankara.
Più volte, negli ultimi mesi, il presidente russo Vladimir Putin aveva accennato all’ipotesi di una soluzione diplomatica del caso, facendo riferimento a contatti tra Mosca e Washington a livello di intelligence. La situazione di Gershkovich è entrata anche nella campagna elettorale americana in vista del voto presidenziale di novembre: Donald Trump ha detto e ripetuto che la liberazione del giornalista sarebbe arrivata dopo la sua elezione e prima dell’inizio del suo mandato. Il nuovo presidente eletto assumerà la carica a gennaio 2025.