Strage Italicus, Mattarella: Emerge la matrice neofascista. 12 i morti nel 1974
Sono passati 50 anni dalla strage dell’Italicus. All’1.23 della notte di domenica 4 agosto 1974 una bomba esplose sul treno Roma -Monaco con 342 persone a bordo, nel tratto di transito a San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino bolognese, causando 12 morti e 48 feriti. Italicus fu rivendicato da Ordine Nero, ma non ebbe responsabili.
La strage è stata ricordata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha detto: “Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili”. Mattarella chiarisce però che “la società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione”.
Anche il Presidente de Senato Ignazio La Russa, su Facebook, ricorda la strage e scrive: “È con profonda commozione che ricordiamo la terribile strage dell’Italicus, avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974. Unordigno fatto esplodere mentre il treno viaggiava sulla linea ferroviaria Bologna-Firenze, nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro provocò la morte di dodici persone. A distanza di 50 anni da questo attentato di matrice neofascista – come stabilito dalla Corte di Cassazione – rinnoviamo il nostro dolore e ci stringiamo alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti per una ferita che resta ancora aperta”.