La traversata in Ciao s’interrompe vicino all’Equatore per Miral. Fratture a tibia e perone per Alice

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Disavventura di certo dolorosa ma che non strappa il sorriso e non ne muta lo spirito di “esploratori” quella trascorsa dalla coppia di viaggiatori in sella ai “Ciao” ormai amica di Eco Vicentino. La nostra redazione, infatti, da tempo segue i reportage di Miral, sigla che contrae e accorpa i nomi di Mirco e Alice. Sono i due vicentini giramondo – fanno coppia anche nella vita – che da Montecchio Maggiore compiono dei tragitti impensabili a bordo dei “cinquantini” attrezzati per affrontare ogni ambiente. Un incidente li ha costretti ai box, anzi, in ospedale, per prestare cure a lei, a causa di una frattura ad una gamba. Interrotta (sul nascere) per causa di forza maggiore la nuova impresa in sella ai Ciao, la Capo Nord-Cape Town (in più viaggi), con arrivo in Sudafrica.

Prima della disavventura, capitata nel cuore dell’Africa nello Stato del Camerun, l’avventura era iniziata con i preparativi necessari per poi giungere sulla “linea di partenza”, nella città di Doula, dove nel precedente resoconto di viaggio si scopre erano stati lasciati i mezzi in custodia. Con la speranza – esaudita – di ritrovarli. In sella poi una settimana fa, martedì 30 luglio, dopo che Mirco esperto meccanico ha rimesso in sesto i motorini Piaggio, per la prima tappa che inizia sotto una pioggia battente e con fango e buche da gestire lungo il percorso.

Parecchio lungo, di oltre 250 chilometri, dei 5 mila in programma per questa tranche di viaggio tra Camerun, Congo, Angola e Namibia. Attraversando l’Equatore. Giunti al km 243, purtroppo, Alice perde per un attimo il controllo del suo Ciao e cade di lato, facendosi male ad una gamba a causa della pedalina. Non è il primo scivolone che capita in tanti viaggi al limite, ma questa volta il dolore è fortissimo. Al punto da temerne la rottura. Da qui la richiesta di aiuto a un’auto di passaggio e un’ambulanza e un primo ricovero in una clinica. Ne seguiranno poi altri in rapida successione. Gli accertamenti clinicodiagnostici avvengono nella capitale Yaoundè, la destinazione ormai quasi raggiunta a una decina di km dall’hotel prenotato, sono stati raggi rx a cui è poi seguita una Tac.

Il responso: frattura a tibia e perone. Nel frattempo, attraverso un’agenzia specializzata con Mirco in costante contatto, sono state avviate le pratiche assicurative e con il rientro in Italia da valutare. Prime cure ricevute dal personale medico degli ospedali locali, non senza una certa apprensione per condizioni di Alice, fino alla valutazione riguardo all’intervento a cui sottoporla, di certo non nella clinica che la ospitava, non adeguatamente attrezzata. Nell’arco di qualche giorno con l’agenzia si opta per il definitivo trasferimento in patria, iniziando l’iter mentre la paziente continua a venire assistita sul posto. Niente “ritorno a casa”, invece, per i due Ciao che dovranno rimanere là per un anno almeno. Sono stati affidati in deposito a una persona conosciuta per caso, commerciante del luogo importatore di beni proprio dall’Italia che, tra l’altro, con affari in Veneto e nel Vicentino proprio a Montecchio Maggiore. Si scoprirà, nello stupore provato da tutti i protagonisti in causa, che il vicino di casa e amico di Mirco Targon e Alice Zanni 4 anni prima aveva venduto un’auto Toyota proprio al “gancio” in Camerun. Qualcosa di incredibile.

Proprio ieri Alice e Mirco sono atterrati in Italia all’Aeroporto Malpensa, dopo una tappa a Parigi per lo scalo (durato 8 ore, trascorse in una sala di infermeria) ma non certo per le Olimpiadi. Destinazione finale del viaggio imprevisto e anticipato è l’ospedale Cazzavillan di Arzignano, per affrontare il concordato intervento ortopedico alla gamba e proseguire le cure. Il tragitto italiano conclusivo da Milano all’Ovest Vicentino si è svolto in ambulanza, così come era avvenuto dalla clinica africana verso l’aeroporto di Yaoundè. In aereo, poi, la  in compagnia di un medico camerunense come prevedono le norme in questi casi. Sono in queste ore tantissimi i messaggi di bentornato e di pronta guarigione da parte di centinaia di persone che seguono le avventure di Miral sui social.

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