Sul palco (e in televisione) in onore di Faber: Andrea Filippi e la passione per De André
Possibile che al giorno d’oggi, nel 2024, ci siano ragazzi appassionati di Fabrizio De André? Ebbene sì, è possibilissimo. Andrea Filippi, 24 anni, si dice “follemente innamorato” del celebre cantautore genovese. Il giovane musicista e cantante di Schio è stato ospite della rubrica di Radio Eco Vicentino “Parlami di Te“, ai cui microfoni ha parlato della sua passione e dei traguardi ai quali essa lo ha condotto.
“Il mio percorso nel mondo della musica – racconta – inizia quando avevo dieci anni e suonavo il clarinetto alle scuole medie. Ho deciso poi di frequentare, su consiglio del mio insegnante, il conservatorio, dove mi sono laureato proprio in questo strumento”. Ad oggi Andrea riesce a vivere di musica. “Ma non è stato per niente facile raggiungere questo risultato – confida -, ho dovuto fare un sacco di sacrifici. Tuttavia non mi lamento. Figuriamoci se posso lamentarmi della mia vita quando in giro ci sono così tante ingiustizie sociali”.
Ascolta “Andrea Filippi e la passione per Faber” su Spreaker.
La passione di Andrea per Faber (e anche per i valori che rappresenta) nasce sulla scia di un altro amore: “Il merito è stato della mia prima ragazza. Lei e suo padre ascoltavano molto Fabrizio De André, mentre per me, all’epoca, era un autore incomprensibile. In seguito, però, ne ho compreso la grandezza”. Il giovane musicista ne è convinto: “Bisogna essere consapevoli che, a differenza di tantissimi altri artisti, per poter apprezzare Fabrizio lo si deve ascoltare e analizzare con molta attenzione”.
Una passione così forte da consentire al 24enne scledense di interpretare la parte di Fabrizio De André in “Com’è umano lui“, film per la televisione prodotto dalla Rai e dedicato alla vita di Paolo Villaggio. Andrea racconta così il percorso che lo ha condotto a tale traguardo: “Ho iniziato a fare concerti cinque anni fa, in occasione dei vent’anni dalla scomparsa di Faber. Poi, nel periodo del Covid, non potendo fare concerti ho iniziato a pubblicare video sui social. Sono stai visti da così tante persone che, dopo la pandemia, sono stato contattato per fare delle tournée. La produzione Rai si è accorta di me grazie alla popolarità dei miei video e ai miei concerti”.
“Ho messo in chiaro – prosegue – che avrei partecipato ma non avrei fatto l’imitatore di De Andrè, tenendo la sigaretta in bocca e scimmiottando il dialetto genovese. Avrei dato un’interpretazione mia. E allora ho cercato di essere non tanto Faber, ma ciò che lui era tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Ovvero un ragazzo sulla ventina, innamorato della musica, determinato ad affrontare questioni di carattere politico con le sue canzoni ma che si voleva anche divertire. In altre parole, ho voluto interpretare non tanto il personaggio ma la persona”.
“I messaggi sociali contenuti nelle canzoni di De André – aggiunge Andrea – sono il motivo per cui lo porto in concerto. Se volessi semplicemente fare i soldi andrei a fare un altro lavoro. Io ritengo che la musica sia lo strumento adatto per parlare di questioni delle quali altrimenti non si parlerebbe mai. La maggior parte delle altre professioni non offre la possibilità di fermarsi un momento per riflettere e mettere in dubbio la quotidianità che viviamo”.
“Il mondo – continua – è pieno di ingiustizie, e noi voltiamo le spalle a queste situazioni. Io allora, con le canzoni di Fabrizio, riesco a parlare di tematiche quali le minoranze oppresse. A questo proposito – dice in conclusione -, una cosa alla quale tengo tantissimo è l’interazione con il pubblico durante i miei concerti. Fare una semplice carrellata di canzoni equivarebbe ad andare al karaoke. A me, invece, piace selezionare quelle che mi toccano di più e, prima di eseguirle, spendere due parole a riguardo”.
Tutti i concerti e le informazioni sulle attività di Andrea Filippi sono disponibili sul suo sito. I prossimi appuntamenti per vederlo in provincia di Vicenza sono a Santorso il 6 settembre (col Duo De Andrè) e il 19 ottobre al Teatro San Marco di Vicenza (spettacolo Parole di Faber).
Gabriele Silvestri