Per i “rissosi” scatta il divieto di accesso ai locali pubblici: Daspo urbano per 14
Raffica di provvedimenti emessi dalla Questura berica dopo le indagini attivate in seguito a una grave rissa che lo scorso 8 agosto ha avuto come scenario il piazzale di fronte al Club Madlen restauranti di Trissino, conclusasi con l’intervento delle forze dell’ordine e due feriti costretti alle cure ospedaliere.
In 14, tutti di sesso maschile e di varie nazionalità, da ieri sono destinatari del daspo che vieta loro di accedere ai locali pubblici e di intrattenimento nella provincia vicentina, ordine imperativo valido per la durata di tre anni. Grazie al lavoro dei Carabinieri della stazione di Trissino, si è riusciti a dare un nome a ciascuno dei violenti, utilizzando anche i filmati di videosorveglianza acquisiti all’arrivo sul posto.
A venire denunciati oltre che a finire nella lista dei 14 destinatari del “daspo Willy” pure i due giovani che quella sera avevano riportato delle lesioni nel corso della baraonda di calci e pugni, ma tutto sommato lievi: 7 giorni di prognosi per un 23enne senegalese e solo le cure di pronto soccorso per un 19enne italiano, ferito ad un braccio. Per porto d’armi e di oggetti atti ad offendere, denunciati in Procura invece un 29enne di nazionalità tedesca e un 20enne indiano.
La zuffa degenerata poi in violenza cruda era sortita da un banale diverbio all’esterno del locale trissinese. Come spesso accade, ad aizzare l’animi qualche bevuta di troppo e i toni alterati nel corso di un diverbio per motivi risibili, ma con conseguenze che potevano poi assumere contorni drammatici. Per 36 mesi tutti i protagonisti della vicenda finita sulle pagine di cronache dovranno rinunciare dunque a bar e affini, a pena di scontare poi da uno a tre anni di reclusione e pagare sanzioni monetarie fino a 24 mila euro.