Hockey, Diavoli a un soffio dal paradiso: il tricolore resta a Milano (all’overtime)
Alla bella vince la “bestia” indomabile dell’hockey inline italiano: i rinoceronti del Milano Quanta, al settimo titolo consecutivo nella disciplina. Ma mai come in quest’occasione i biancorossi Diavoli Vicenza sono andati vicini a conquistare il primo scudetto della loro storia. Dopo una serie tiratissima dominata dal fattore pista – due vittorie casalinghe a squadra – il tricolore 2018 si è deciso all’overtime del quinto e inappellabile match, giocato in terra lombarda e conclusosi sul 6-5 per i milanesi a forte spinta altopianese, con quattro uomini di Asiago e dintorni capitanati da Rigoni. A spingere invece l’MC Control Diavoli Vicenza un pullman di tifosi vicentini giunti a Milano per l’evento clou.
Lo scudetto della serie A finisce (ancora) sulla bacheca meneghina, ma stavolta i pluricampioni in carico hanno tremato fino all’ultimo brivido, con il vicentino di nascita Mantese a firmare il golden gol tricolore nei supplementari. Chi di “GG” ferisce – mercoledì scorso al pattinodromo berico i Diavoli esultarono con un’analoga rete risolutiva all’extratime sempre per 6-5 – allo stesso modo a volte perisce, nella maniera sportivamente più cruenta, visto che a decidere un intero campionato di fatto è stata la retina gonfiata in extremis. Mai così vicino all’impresa, nella sua storia, il club del capoluogo, osannato da complimenti e pacche sulle spalle ma rimasto con l’acquolina in bocca.
Alla finalissima coach Roffo e i suoi alfieri giungono con l’adrenalina ancora in cicolo per la pazzesca vittoria di Vicenza in rimonta (da 0-3 a metà gara e da 3-5 a pochi minuti dalla fine) , facendo rimbalzare gli attacchi dei padroni di pista sul muro arretrato e su un Alberti ancora ispiratissimo tra i paletti. Formazione veneta che gioca in colori che ricordano la divisa “mimetica”, primo indicatore della battaglia che li attende. Prima frazione caratterizzata da ribaltoni: Vicenza avanti 1-0, poi sotto 1-2 e infine di nuovo a scattare sul 3-2 a proprio favore all’intervallo.
Reazione imponente di Milano nella ripresa: doppietta di ceffoni ai biancorossi che, però, una volta sotto 3-4, trovano forza e lucidità per controbattere e impattare sul 4-4 prima di andare di nuovo sotto di uno. I Diavoli si trovano ad un passo dall’inferno, ma evidentemente l’atmosfera calda non li spaventa e trovano il 5-5 a 2′ dal gong. Chi segna il prossimo vince lo scudetto, regola impietosa che premia i nervi più saldi.
Nelle battute finali giunge la chanche ghiottissima, una sorta di match point per gli uomini di Roffo, che in power play spingono forte ma sprecano sciaguratamente fino a lasciare campo alla volata solitaria di Mantese che li castiga. Pochi secondi ancora per tentare un ultimo nuovo aggancio ma… (over) time over e via all’ennesima festa dei milanesi, schiacciasassi durante la regular season ma messi a dura prova nei playoff scudetto. Cinquina berica firmata dalle doppie di Roffo e Loncar, più un sigillo dell’altro giocatore sloveno Sotlar. In pista per Mc Control Diavoli Vicenza: Alberti, M. Frigo M., Loncar, Tabanelli, Pozzan, Bettello, Maran, Ustignani, Zerdin, Roffo, Sotlar, Rossetto, N. Frigo, Corradin, Simsic, Tagliaro.All. Luca Roffo.
“Penso sia stata una delle finali più belle di questo sport – commenta a caldo il condottiero Luca Roffo -. Nessuno credeva potessimo fare una serie così, ma siamo arrivati talmente vicini a questo scudetto, soprattutto sul finale in tre contro due, che vederlo sfumare naturalmente fa male. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto, io sono orgoglioso della squadra, sono stati tutti bravi: gli stranieri che si sono integrati, i ragazzi giovani che si sono impegnati e hanno combattuto anche quando non c’era spazio. Tutti bravi dal primo all’ultimo. Un grazie anche alla società – conclude il tecnico – che ci ha supportati e ci ha permesso di arrivare a questo punto con la serenità giusta. Adesso è il momento di ringraziare tutti e cominciare già a lavorare per il prossimo anno”.