Ucraina, missili russi su Poltava, Zaporizhzhia e Dnipro. Decine di morti e centinaia di feriti
È il 923 esimo giorno di conflitto in Ucraina. Oggi le forze di Mosca hanno lanciato missili balistici sulla città di Poltava, colpendo diversi edifici tra cui un istituto scolastico e un ospedale. Almeno 47 persone sono morte e oltre 200 sono rimaste ferite. “Due missili balistici hanno colpito Poltava finendo su un istituto scolastico e sul vicino ospedale. Uno degli edifici dell’Istituto delle Comunicazioni è stato parzialmente distrutto. La gente si è ritrovata sotto le macerie. Più di 180 persone sono rimaste ferite. Sfortunatamente molti sono morti, al momento 41″ scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Un bambino di otto anni e una donna di 38 anni sono stati uccisi la scorsa notte a Zaporizhzhia nel corso di un attacco missilistico russo. Un altro attacco missilistico russo su Dnipro ha colpito edifici residenziali e ha provocato un morto e tre feriti.
Intanto gli Stati Uniti sarebbero vicini a un accordo per fornire all’Ucraina missili da crociera a lungo raggio per gli F-16, che potrebbero raggiungere in profondità la Russia ma Kiev dovrà attendere diversi mesi, mentre l’America è impegnata a risolvere una serie di problemi tecnici prima di procedere con qualsiasi spedizione.
Il presidente turco Erdogan ha accettato l’invito russo a partecipare al summit dei Brics programmato per ottobre in Russia. Malgrado la Turchia sia un Paese membro della Nato, Erdogan volge intanto lo sguardo ai Paesi Brics di cui fanno già parte Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran, Russia e Sudafrica. Secondo Bloomberg, nei mesi scorsi Ankara avrebbe fatto ufficialmente domanda per entrare a fare parte dei Brics, a causa della mancanza di progressi nel negoziato di adesione della Turchia all’Unione europea.