Da Povolaro all’Azzurro, sia del Leicester che dell’Italia: gioia Nazionale per Caleb Okoli
La Nigeria come terra originaria dei genitori, la Francia da qualche giorno nel mirino come “terra di conquista” (sportiva), l’Italia la terra in cui è nato e cresciuto diventando uomo e calciatore, e della quale rappresenterà i colori vestendo l’azzurro della Nazionale di calcio. Passando per il colore azzurro anche del Leicester City, la sua attuale squadra di club alla prima esperienza internazionale, in Inghilterra.
Ma guai a dimenticare Povolaro, popolosa frazione di Dueville in cui Memeh Caleb Okoli, vicentino con doppia cittadinanza di 23 anni, ha mosso i primi passi da bimbo prima e poi da atleta, dopo aver intrapreso la carriera di giocatore di pallone professionista. A aver scelto l’Italia, al compimento dei 18 anni, come nazione da rappresentare. Promettente sin da ragazzino, tanto da venire richiesto e “adottato” sul piano sportivo dall’Atalanta, che lo ha portato nel suo vivaio ad appena 14 anni.
Difensore centrale di stazza (è alto 191 centimetri) e dalle doti di fisicità, Okoli in realtà ha già testato l’emozione dell’indossare la divisa della Nazionale, nella trafila delle selezioni giovanili fino all’Under 21, giusto tre anni fa il debutto (destino ha voluto in una partita giocata allo Stadio Menti di Vicenza), selezione giovanile di cui è stato poi anche capitano. Segnando anche un gol. Ma è di sabato scorso la notizia dirompente della prima chiamata ufficiale da parte del ct Spalletti, che lo ha voluto a disposizione in vista dal doppio impegno di Nations League. Chiaro che la convocazione non significa gettone di presenza garantito, ma per il classe 2001 vicentino – ha compiuto a luglio 23 anni – l’entrata di diritto nel “giro” azzurro non può che costituire un gradino significativo nella sua carriera. Per la gioia di tutta la famiglia Okoli che risiede sempre a Dueville, cittadina in festa per il proprio ex concittadino in maglia azzurra.
Dueville appunto da bambino, poi il passaggio al Vicenza di allora quando frequentava le scuole medie inferiore, infine la chiamata della Dea e il trasferimento a Bergamo dove ha scalato le categorie U17 e U19 fino alla prima squadra in serie A. Tante le esperienze fatte per maturare, come giovane talento “predestinato” a ricoprire ruoli nevralgici nelle difese in cui ha giocato: dalla “prima” da adulto alla Spal alla Cremonese (stagione top culminata con la promozione in serie A), poi il ritorno nell’Atalanta di mister Gasperini diventata nel frattempo una big in Italia e in Europa. La scorsa stagione il prestito al Frosinone, in serie A, in un’annata grigia conclusa con la retrocessione del club ciociaro, poi in estate l’interessamento del Leicester City e l’approdo di Okoli in premier League.
Guardando agli annali del pallone vicentino, era da un bel po’ di anni che un vicentino non veniva convocato in Nazionale. Senza scomodare troppo Roberto Baggio, tra i più recenti a vivere le chiamate per la squadra italiana Manuel Lazzari, prima ancora Christian Maggio e il portiere Federico Marchetti.