Caccia, stagione aperta tra ricorsi, multe e polemiche. In vista la delibera sui “capanni”

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Tempi "incerti" per i cacciatori che si appostano nei capanni camuffati nella vegetazione

Domenica 15 settembre, in Veneto, è iniziata ufficialmente l’attesa stagione venatoria per gli appassionati del genere. Debutto anche stavolta accompagnato da polemiche. Regione e associazioni dei cacciatori, infatti, sono protagonisti in questi giorni di un dibattito in merito alla nuova norma sugli appostamenti relativa a chi imbraccia i fucili. L’impasse ha avuto origine durante la precedente stagione di caccia. Alla luce dei tanti problemi riscontrati dai cacciatori, le associazioni venatorie avevano chiesto alla Regione Veneto di intervenire per rivedere i parametri relativi ai capanni.

Mercoledì 11 settembre, quindi, sono stati definiti gli ultimi dettagli di questa nuova “norma riparatrice”, ma il testo verrà votato solo a inizio ottobre. La stagione di caccia però, è già iniziata domenica. Il rischio, di conseguenza, è che si assista a un fioccare di multe ai danni dei cacciatori veneti nei 15 giorni che intercorrono tra l’apertura e l’approvazione della revisione di un compendio vincoli che avevano ristretto il campo d’azione per chi allestisce un punto di tiro nelle campagne e montagne zone di caccia.

“Siamo davvero fiduciosi – così la nota ufficiale delle associazioni dei cacciatori – che questa legge venga corretta”. Su pressione dei consiglieri regionali di Lega e FdI, l’assessore alla Caccia Cristiano Corazzari sarebbe pronto a portare in Giunta a breve il provvedimento temporaneo per rendere efficace anticipatamente il progetto di legge. Più di qualcuno, però, sperava che la nuova legge potesse essere approvata e pubblicata sul Bur la scorsa settimana, in modo da renderla operativa domenica. Come si è detto, l’inizio della vicenda risale alla precedente stagione di caccia, durante le quale sono state spiccate numerose multe. Tutto a causa di una circolare della Regione che, su richiesta di più associazioni, è andata a definire, in senso più restrittivo, la norma sugli appostamenti del 2017. A fronte della nuova precisazione, gli agenti di vigilanza hanno provveduto ad applicare la norma e sanzionare le contravvenzioni.

La rabbia dei cacciatori non si è fatta attendere, come pure il pressing sulla Regione. Alcune sigle che fanno capo all’eurodeputato Sergio Berlato (FdI) hanno minacciato proteste a Venezia (la manifestazione originariamente prevista per il 6 settembre è stata rinviata a data da destinarsi dopo il 19 settembre). Intanto domenica si è iniziato a sparare. Già nelle giornate di pre-apertura sono state segnalate nuove sanzioni sulla base della circolare della scorsa stagione. E si prospettano altre multe. Da qui è nata l’idea di una “delibera ponte” della Giunta. La bozza sarebbe già pronta e visionata a Palazzo Balbi.

Un fucile da caccia in un’immagine d’archivio

Commenta Joe Formaggio (FdI), in prima persona cacciatore e che più volte in passato si è fatto fotografare con fucile imbracciato: “Questo metodo di condivisione e lavoro con le associazioni dimostra che meno chiasso si fa, più i provvedimenti si fanno. Le proteste (il riferimento è all’iniziativa del collega di partito Berlato, ndr) fanno solo male ai cacciatori attirando l’attenzione degli ambientali e animalisti”. Domani, giovedì 19 settembre, è in calendario l’udienza del Tar a seguito del ricorso presentato da più associazioni ambientaliste e animaliste contro il calendario venatorio regionale 2024/2025. Non si esclude che i giudici possano far slittare ad ottobre l’apertura della stagione di caccia. In tal caso, va da sé, un’eventuale “delibera ponte” si rivelerebbe del tutto inutile.

Gabriele Silvestri