“Staffetta” in Unione Montana Pasubio Piccole Dolomiti: Squarzon nuovo presidente

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Mosè Squarzon (a sinistra) e Carlo Bettanin si stringono le mani al passaggio di consegne formale

Il sindaco del Monte (di Malo) ha detto sì. Ed è così che Mosè Squarzon, primo cittadino montemaladense, diventa così il nuovo presidente dell’Unione Montana Pasubio Piccole Dolomiti, accettando l’incarico conferito dall’assemblea che si è tenuta venerdì sera nella sede dell’Umppd. Avvicendamento alla guida del consorzio avvenuto con Carlo Bettanin, ex sindaco di Valli del Pasubio, dopo quattro anni di rappresentanza portati a termine.

In 24 sui 28 delegati aventi diritto al voto e presenti nella seduta di ieri hanno espresso la propria preferenza per Squarzon, che quindi riceve il mandato come amministrazione di rappresentanza dell’Unione per il prossimo biennio. Un sodalizio pubblico in salute, con un bilancio in attivo per 7,5 milioni di euro, e che raccoglie un bacino di enti e territori così ampio da farne il più esteso in Italia, con 30 comunità aderenti.

Una nota alla stampa diffusa nella mattinata di sabato ha ufficializzato l’esito della riunione, per la quale nessuna indiscrezione era trapelata alla vigilia della convocazione del Consiglio. Solo un briefing tra i sindaci (quelli in carica dopo le tornate elettorali amministrative) dei paesi si era tenuto per designare le candidature al ruolo apicale ed evitare dispersioni di tempo. All’arrivo dei consiglieri la seduta è stata aperta dal presidente uscente Bettanin con la presa d’atto della nuova composizione del Consiglio che ha visto l’avvicendamento di alcuni sindaci e l’ingresso di nuovi consiglieri nei comuni di Monte di Malo, Santorso, Piovene Rocchette, S. Vito di Leguzzano, Schio, Torrebelvicino, Valdagno e Valli del Pasubio.

La seduta è proseguita con l’approvazione di altri argomenti all’ordine del giorno: esercizio finanziario 2023 e variazioni di bilancio, illustrati dai funzionari dello staff dell’Unione, a beneficio soprattutto dei consiglieri entranti per ovvie ragioni non presenti in precedenza. Carlo Bettanin ha riepilogato le varie fasi in cui dalle vecchie comunità montane si è approdati all’attuale assetto delle Unioni, sottolineando come la Pasubio Piccole Dolomiti sia stata protagonista di una rinascita, culminata con l’ingresso dei comuni di Valdagno e Recoaro e che ne fanno oggi l’Unione Montana più grande d’Italia con bilancio passato da 80 mila euro iniziali a uno che sfiora i 7 milioni e 500 mila euro.

Uno scorcio del Monte Pasubio innevato

“Ringrazio i sindaci, i consiglieri, lo staff dei dipendenti – così Bettanin – ,ho avuto il piacere di lavorare per il bene di questo ampio territorio con persone capaci e motivate e il merito di ciò che siamo oggi va a ognuno di loro. Sono certo che si possa proseguire per la via che è stata tracciata”. Umberto Poscoliero, Cristina Marigo e Renato Grotto, sindaci di San Vito di Leguzzano, Schio e Piovene Rocchette, hanno reso a loro volta, anche a nome degli altri primi cittadini, un ringraziamento a Bettanin per il lavoro svolto, la passione espressa e l’eredità culturale che passa nelle mani di chi raccoglie il testimone.

Mosè Squarzon

A quel punto l’assemblea è passata alla votazione del nuovo presidente e solo in quel momento è stata resa nota la convergenza della maggior parte dei sindaci sulla candidatura di Squarzon. Lo scrutinio ha confermato questo orientamento con due schede bianche, una nulla, un astenuto. “Sono consapevole della responsabilità di eguagliare il mio predecessore – ha dichiarato Squarzon – e mi impegno a far correre questo treno sugli stessi binari, affrontando come può accadere, anche percorsi accidentati. Dobbiamo continuare a mettere cuore e passione per allargare le funzioni dell’Unione Montana, per garantirle una crescita progressiva, rinunciando qualche volta a qualcosa, come singoli comuni. Abbiamo due splendide vallate, dieci vivaci comuni di cui due, Schio e Valdagno importanti per estensione e una serie di potenzialità da esprimere. Siamo una realtà la cui voce ha finalmente le caratteristiche per essere ascoltata, anche ai livelli politici superiori. Da parte mia mi metto a disposizione e vi ringrazio per la fiducia che mi avete accordato”.