Caos lupi, boom di predazioni ai pascoli. E a Cogollo il lupo “marca” gli impianti sportivi

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A due passi dalle porte di casa, sempre più vicino, sempre in agguato. Il lupo non dà pace agli animali al pascolo nelle montagne e colline del Vicentino: la conta dei danni si fa sempre più amara per gli allevatori che hanno deciso, ad inizio stagione, di portare le proprie vacche, capre e pecore in alpeggio, in virtù del rispetto del benessere animale e, naturalmente, per assicurare ai consumatori prodotti di alta qualità. E gli assalti, mentre la paura cresce, ormai non si contano più.

Le ultime ad essere predate dal lupo, due aziende dell’Alto Vicentino, rispettivamente l’azienda agricola Aidi di Flavio Sartore, che pascolava a Malga Zolle di Dentro, nel territorio comunale di Arsiero e l’azienda agricola Grattanuvole di Alice Pertile, che pensava di aver garantito l’incolumità alle proprie capre ed agnelli, a Valli del Pasubio, in un recinto elettrificato con dispositivi della Regione del Veneto.  “La mia azienda porta in malga 40 vacche e 100 tra capre e pecore. Mentre gli ovicaprini di notte sono stipati nella stalla – si sfoga Sartore – per le vacche non c’è posto, in quanto la struttura ha una modesta dimensione, quindi trascorrono la notte all’aperto, come sarebbe normale in un territorio non così densamente popolato dai carnivori”.

Una decisione fatale con un predatore così feroce e astuto, così come conferma l’altra imprenditrice vittima di una situazione sfuggita di mano: “Abbiamo perso tre agnelloni – spiega amareggiata Alice Pertile, la giovane allevatrice e veterinaria dell’Alto Vicentino – un danno importante per la nostra piccola azienda, che si traduce nell’aver vanificato il lavoro di un anno relativamente a questo ramo dell’attività imprenditoriale. Eppure abbiamo fatto tutto il possibile per proteggere i nostri animali, che si trovavano all’interno di un recinto con rete elettrificata, con elettrificatore correttamente collegato alla rete elettrica, fornita dalla Regione del Veneto, nell’ambito di un apposito bando al quale abbiamo partecipato e che è ancora attivo”.

E dove, per ora, il lupo non fa danni alle attività, fa sicuramente paura. E’ di stamattina la notizia di un capriolo sbranato rinvenuto a pochi passi dalla palestra comunale di Cogollo del Cengio. Una zona molto frequentata in quanto sede centralizzata degli impianti sportivi comunali, con un continuo via vai di bambini e ragazzi anche nelle ore serali. Impossibile rimanere indifferenti, mentre in paese sono in molti a spiegare come il predatore stia da tempo “prendendo le misure”, spaventando gli animali d’affezione anche nelle vie più centrali: “Il problema è più noto – conferma Kristian Marighetto, referente locale dei cacciatori – ma purtroppo tutti sembrano avere le mani legate e non si decide alcunché. Assistiamo inermi, sperando sempre che non succedano cose ancor più gravi. In Italia, più che in altri Paesi, la politica non interviene e questi sono i risultati”.