Eurocamera: “Ok all’uso delle armi occidentali fornite a Kiev su territorio russo”. L’Italia vota ‘No’
L’Eurocamera ha dato l’ok al paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all’Ucraina che “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo”. I voti a favore sono stati 377, 191 quelli contrari e 51 gli astenuti.
In sostanza l’Eurocamera afferma che l’Ucraina ha il diritto di colpire obiettivi militari legittimi in Russia e dunque nella risoluzione (non vincolante), gli eurodeputati affermano che, con le attuali restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali, “l’Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture”. Il testo che ha ricevuto il sì dal Parlamento europeo, sottolinea inoltre che “le forniture insufficienti di munizioni e le restrizioni sul loro uso rischiano di annullare l’impatto degli sforzi compiuti finora e deplora la diminuzione del volume degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte dei Paesi dell’Ue”. Gli Stati membri vengono poi incitati a “mantenere ed estendere la politica di sanzioni Ue contro la Russia, la Bielorussia e i Paesi e le entità non appartenenti all’Ue che forniscono alla Russia tecnologie militari e a doppio uso”.
Gli eurodeputati sollecitano inoltre l’invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023, di un milione di munizioni da fornire all’Ucraina, di accelerare la consegna di armi e sistemi di difesa aerea, compresi i missili ‘Taurus’. Condannando la vendita di missili balistici dall’Iran alla Russia, hanno quindi chiesto un rafforzamento delle sanzioni contro Teheran e la Corea del Nord. Infine l’invito a lavorare attivamente per ottenere il più ampio sostegno internazionale possibile per l’Ucraina e individuare una soluzione pacifica alla guerra.
Gli eurodeputati italiani hanno votato contro, anche se con distinguo all’interno di Pd e Forza Italia. Contrarie le delegazioni di Lega e Fratelli d’Italia e, a sinistra, Movimento 5 Stelle e Avs.
Prima del voto Antonio Tajani di Fi, aveva confermato il ‘no’ del partito all’uso delle armi Ue su territorio russo. “Noi oggi voteremo al Parlamento Europeo no all’emendamento che prevede l’utilizzo delle armi al di fuori del territorio ucraino, in sintonia con quello che ha sempre deciso il governo. E in sintonia con le scelte del Consiglio affari esteri che non ha approvato la proposta di Borrell di usare le armi fuori dal confine ucraino. Voteremo a favore della risoluzione e sostegno dell’Ucraina, questo sì”, aveva concluso il vicepremier e ministro Tajani.
Restando in Forza Italia invece, Massimiliano Salini e Marco Falcone hanno votato a favore del punto, che invece vede i voti contrari di Caterina Chinnici, Salvatore De Meo e Flavio Tosi (anche se Marco Falcone ha fatto sapere che ora intende cambiare il suo voto). Defezioni anche nel Pd. A favore del punto 8 hanno votato Pina Picierno e Elisabetta Gualmini. Contrari invece Brando Benifei, Annalisa Corrado, Antonio Decaro, Camilla Laureti, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Alessandro Zan e Nicola Zingaretti. Astenuta Lucia Annunziata.
Le delegazioni di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Partito democratico, con l’eccezione di Marco Tarquinio e Cecilia Strada, si sono poi espressi a favore del testo finale sul supporto dell’Ue all’Ucraina. Hanno invece votato contro la risoluzione finale le delegazioni di Lega, M5s, Sinistra Italiana e Verdi.