Il servizio veterinario rifiuta il soccorso a una micia, che poi muore: ira dell’Enpa e appello ai sindaci
L’Enpa di Thiene Schio lamenta l’ “ennesimo disservizio” da parte dell’Ulss 7 Pedemontana: al centro delle critiche dell’attiva associazione animalista, la morte di una gattina che il servizio veterinario pubblico si sarebbe rifiutato di soccorrere.
I fatti risalgono alla sera del 17 settembre, quando una gatta, immobile e in evidente difficoltà viene vista nel parcheggio del Burger King a Thiene, in via delle Arti. Che fosse in evidente difficoltà, sostiene l’Enpa in un comunicato, era stato affermato da tutti i presenti. La micia inizialmente viene messa al sicuro dai dipendenti di Arcaplanet e viene contattato il servizio veterinario dell’Ulss 7 Pedemontana, “come da protocollo”, specifica l’Enpa.
“L’operatore arrivato sul posto – spiega Federica De Pretto, presidente di Enpa Thiene Schio – si è però rifiutato di prelevarla, in quanto secondo lui non era in stato di necessità. Ancora una volta i cittadini vengono lasciati soli”. Una volontaria Enpa l’ha quindi recuperata, “al posto di chi avrebbe dovuto farlo”, ma purtroppo la gatta, a cui i volontari avevano dato il nome di Dolly, è morta nel corso della notte.
“Era in gravissime condizioni – aggiunge De Pretto – e ci chiediamo perché i gatti vengano lasciati al loro destino. Abbiamo inviato all’Ulss 7 ben 13 segnalazioni circostanziate simili a questa, senza ricevere alcuna risposta”.
“I sindaci – prosegue De Pretto – hanno delegato all’Ulss, come giusto, di occuparsi degli animali vaganti, ma se ci sono questi disservizi sono i sindaci che si dovrebbero farsi sentire perché la nostra voce non è ascoltata. Ci chiediamo se un operatore, può, a vista, diagnosticare lo stato di salute di un animale. Neppure il più bravo dei veterinari riesce a farlo guardandolo! Non dimentichiamo il caso di Fortunato, gattino incidentato che l’ operatore si era rifiutato di recuperare e che abbiamo recuperato e salvato noi, con tanto di conto da pagare nonostante i Comuni paghino una clinica per gli incidentati. Lo abbiamo dovuto recuperare noi perché anche in quel caso l’ operatore si era rifiutato. Non si può continuare così. Non è giusto. Non è umano. Chiediamo risposte e un protocollo pubblico approvato dai Sindaci”.
Nel giugno scorso, sempre l’Enpa aveva denunciato il disinteresse pubblico nei confronti di una decina di gatti a Malo, dopo che nei confronti del proprietario c’era stato uno sfratto esecutivo. L’Ente Nazionale Protezione Animali dell’Alto Vicentino, in quella occasione, aveva denunciato come nessuno si fosse posto il problema di dove collocare i mici dopo lo sfratto.
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