Caregiver, arriva la proposta di legge: “E’ tempo di normare un mondo lasciato a sè stesso”
È stato presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il Progetto di legge n. 303, Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno del caregiver familiare – persona che presta volontariamente cura e assistenza – di cui è prima firmataria la consigliera regionale del Pd Chiara Luisetto, sottoscritto anche dalla Capogruppo Dem Vanessa Camani, nonché dai colleghi Anna Maria Bigon, Francesca Zottis, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni.
“Vogliamo fare rumore attorno a un tema, quello della cura di chi si prende cura, coperto da un silenzio, che rischia di creare solitudini e disuguaglianze. Quello del caregiver familiare è un mondo nascosto, ma che presenta esigenze e bisogni specifici – ha esordito la prima firmataria Luisetto – e crediamo sia quanto mai necessario valorizzare il ruolo sociale che il caregiver riveste all’interno del welfare veneto, assicurando a questa figura fondamentale diritti quali l’informazione, la formazione, il sollievo, e quindi anche il sostegno psicologico, il riconoscimento delle competenze acquisite durante il periodo di assistenza. Il caregiver deve poter essere messo nella condizione di conciliare i tempi di vita e di lavoro, accedendo alla flessibilità”.
Significativi i passaggi della proposta normativa dedicati ai caregiver giovani, ovvero alle persone di età fino ai ventiquattro anni, come da target europeo, che si prendono cura delle persone care e che presentano specifici bisogni legati alla formazione, all’educazione e al benessere psicofisico: “A questi giovani abbiamo voluto dedicare un’attenzione particolare, – ha aggiunto l’esponente del Pd – vogliamo valorizzare le competenze acquisite dagli stessi, facilitare la transizione scuola-lavoro e l’accesso al lavoro stesso, attraverso Protocolli specifici con le istituzioni scolastiche”.
“La nostra idea di caregiver – ha concluso Chiara Luisetto – insiste sulla responsabilità, la volontarietà, la gratuità del ruolo, che non ha obbligo di convivenza e residenza comune con la persona assistita, che si prende cura e assiste per ragioni affettive una persona cara, supportandone la vita di relazione e la mobilità, concorrendo al benessere nel supportare le necessità quotidiane. A questi caregiver dobbiamo guardare, dobbiamo riconoscere loro diritti e dare servizi, perché la cura non è una questione privata, ha a che fare con le comunità, la loro tenuta e il loro futuro”.
E se manca una legge nazionale che disciplini la materia, diventa ancor più cruciale il passo fatto dal veneto e da altre regioni che si stanno muovendo su questa strada: “La nostra proposta normativa va incontro alle esigenze di tantissime persone, anche nella nostra regione – ha aggiunto la Capogruppo Dem Vanessa Camani – d’altra parte, le persone non autosufficienti sono in continua crescita. La figura del caregiver familiare deve avere un valore strategico all’interno del welfare regionale: chiediamo perciò di calendarizzare subito la nostra proposta normativa, affinché possa diventare legge in tempi brevi: anche il Veneto deve essere all’avanguardia nella cura delle persone e sul fronte della coesione sociale”.
Guarda con fiducia all’iniziativa promossa dal gruppo Dem anche CARER ETS, l’associazione dei Caregiver familiari: “E’ necessario, da una parte ripensare e ricostruire un nuovo welfare di comunità, integrando aspetti sanitari e sociali e coinvolgendo le tante associazioni di volontariato che operano nei territori – spiega la referente Loredana Ligabue – parimenti, va ripensato anche il ruolo del caregiver familiare, una figura che deve essere riconosciuta, indentificata e sostenuta quale nuovo soggetto di diritto. È quanto mai opportuno che ogni realtà regionale si metta in gioco per dare alla cura quella dimensione sociale che merita, collegata alle grandi trasformazioni che la nostra società sta vivendo. Credo che proprio la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare, come indicato nella proposta della consigliera Luisetto, rappresenti innanzitutto un aspetto culturale, perché vuol dire riconoscere che c’è un soggetto, ovvero colui che si prende volontariamente cura di un proprio caro, che subisce problematiche e sofferenze legate all’evoluzione della vita stessa”.
Rilevante l’apporto fornito a sostegno della proposta normativa da alcuni rappresentanti delle maggiori organizzazioni sindacali: particolarmente caldeggiato è stato il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro del caregiver familiare. La proposta normativa del Partito Democratico vuole, in sintesi, che la Regione promuova le reti associative, sostenga i caregiver attraverso Aulss e ATS e promuova accordi con assicurazioni, intese e accordi con le parti sociali oltre che una comunicazione efficace, predisponendo la formazione degli operatori e valorizzando le competenze acquisite dai caregiver. ATS e Aulss dovranno informare, orientare e affiancare i caregiver, formarli e supportarli a livello psicologico: individuando soluzioni in situazioni di emergenza, attuando interventi di sollievo e infine attivandosi per domiciliare le visite mediche.