Giorgia Meloni da NY: in Medio Oriente l’obiettivo è “un cessate il fuoco”. Pieno sostegno all’Ucraina
Nel punto stampa tenuto a New York a margine dei lavori della 79esima Assemblea Generale dell’Onu, la premier Giorgia Meloni ha toccato tanti temi a partire dalla crisi in Medio Oriente e dalla guerra in Ucraina. Sul primo conflitto, Meloni ha ribadito che la “grande sfida” è “arrivare a un cessate il fuoco” e se da un lato ha riconosciuto il diritto di “Israele di difendersi”, dall’altro ha ribadito che il Paese deve tutelare i civili. Poi in riferimento ai recenti attacchi sferrati contro il Libano la presidente del Consiglio è stata chiara: “Una guerra su alta scala in Libano non serve a nessuno. Stiamo lavorando con i nostri alleati per fare de- escalation. La situazione mi preoccupa”, ha detto. “Preoccupa” poi la presenza di circa mille soldati italiani sul territorio libanese” e ancora: sì al diritto dei palestinesi ad uno Stato ma “con una leadership ispirata al dialogo”.
La posizione sull’Ucraina è invece stata ribadita dopo che i cronisti avevano chiesto alla premier se la mancata presenza all’incontro sull’Ucraina fosse il segno di un “cambio di linea” italiano sulla questione. “Assolutamente no”, ha spiegato la Meloni. Il calendario “è stato spostato su richiesta in particolare degli Stati Uniti”. In ogni caso, ha precisato, “parteciperemo lo stesso in videocollegamento”. Insomma: “Al di là del tentativo di dimostrare cose che non sono dimostrabili, la posizione italiana non cambia e non sta cambiando, come dimostra l’incontro di questa mattina con Zelensky. E penso che non sia neanche così utile per la nazione, che ha il pregio che tutti riconoscono al mondo della chiarezza e determinazione nel sostenere l’Ucraina, cercare di raccontare un’altra storia. Non dico per il governo, ma per l’Italia che per una volta è considerata seria, affidabile, e che non cambia posizione come cambia il vento”.
Ieri la premier ha incontrato il presidente Zelensky a cui ha ribadito il sostegno dell’Italia, tanto che il premier ucraino ha poi commentato: “È sempre un piacere incontrare Giorgia Meloni. A margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, abbiamo concordato i nostri prossimi piani comuni. Sono grato a Giorgia per tutti i passi decisivi compiuti dal G7 sotto la presidenza italiana e per il suo impegno a promuovere sforzi congiunti per stabilire una pace duratura e giusta”.
La Meloni è anche tornata sull’invasione russa. Una “ferita” che ha minato il “sistema internazionale” e “sta avendo effetti destabilizzanti ben oltre i confini” di quella guerra e “come un domino riaccende o fa detonare” altri conflitti.
Quindi l’appello su Caracas: “la comunità internazionale non può rimanere a guardare mentre in Venezuela, a distanza di quasi due mesi dalle elezioni, ancora non è stato riconosciuto il risultato elettorale, ma nel frattempo si è consumata una brutale repressione, la morte di decine di manifestanti, l’arresto arbitrario di migliaia di oppositori politici, l’incriminazione e l’esilio del candidato presidente dell’opposizione democratica. E’ nostro dovere alzare la voce”.
Referendum cittadinanza, “L’Italia ha un’ottima legge, non va cambiata”. Nel suo intervento c’è stato spazio anche per la politica italiana in particolare sul referendum per la riforma della cittadinanza, che ha raggiunto il quorum di 500mila firme: “Ritengo che 10 anni siano un tempo congruo per la cittadinanza e che l’Italia abbia una ottima legge. Non vedo quindi la necessità di cambiarla”. Poi se ci sarà il referendum, ha aggiunto, “questa è la democrazia”.
Infine chiede “di dichiarare una guerra globale ai trafficanti di esseri umani”. “Sono felice – ha osservato – che quell’appello non sia caduto nel vuoto, e che in primis a livello G7 si sia trovata l’intesa per dare vita ad un coordinamento internazionale per smantellare queste reti criminali. Ma bisogna fare di più. Le Nazioni Unite devono fare di più, perché queste organizzazioni criminali stanno riproponendo, sotto altre forme, una schiavitù che questa Assemblea, in altri tempi, ebbe un ruolo fondamentale nel debellare definitivamente. Non si torna indietro”.