Il saluto al maestro Parolin: fu educatore tra i bimbi e un decano tra i sindaci vicentini

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A Rosà c’è chi lo ricorda come il proprio sindaco, per due volte eletto a cavallo tra anni ’70 e ’80, e chi come il maestro di scuola, a volte severo ma sempre presente e disponibile, in quelle che ai tempi si chiamavano comunemente “scuole elementari”. Il maestro Parolin, Antonio il nome di battesimo, ha posato il registro e il gessetto nei giorni scorsi, all’età di 92 anni.

Per spirito di servizio al suo paese, da punto di riferimento dell’allora Democrazia Cristiana locale, accettò l’incarico di primo cittadino per due mandati, con prima elezione nel 1970 e di nuovo nel 1977, per complessivi sei anni circa con la fascia tricolore.

Un amministratore pubblico capace, meticoloso e attento alle esigenze di una Rosà in fase di mutamento in quegli anni, un educatore di quelli che si definiscono spesso come di “altri tempi” e un insegnante degno di encomio, così come è avvenuto per parte delle istituzioni, attraverso un attestato di benemerenza firmato dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Tutti tratti distintivi di Antonio Parolin, di come viene ricordato in queste ultima settimana del mese di settembre, alla notizia della sua dipartita.

Padre di tre figli che ne piangono lo scomparsa, Margherita, Mariachiara e Francesco, l’ex primo cittadino sarà salutato domani pomeriggio nel Duomo della comunità rosatese, alle 15.30. Stasera alle 19.30 la veglia di preghiera in suo omaggio.