Giancarlo Acerbi, da sindaco a scrittore. “Il vestito a fiori” è un omaggio alla solidarietà di ieri e di oggi
In molti conoscono Giancarlo Acerbi per essere stato, fino allo scorso giugno, il sindaco di Valdagno. Meno nota, forse, è la sua vena letteraria. Pertanto, dismessa la fascia tricolore, è ora di conoscere meglio l’ex primo cittadino nella sua nuova veste di scrittore. “Il vestito a fiori“, fresco di stampa ed edito da Piazza Editore, è il suo primo romanzo. L’autore ne ha parlato con Mariagrazia Bonollo e Gianni Manuel ai microfoni di “Parlami di Te“.
Tutto ha inizio con una grande passione per la lettura. “Mi è sempre piaciuto leggere, fin da ragazzo – rivela l’ex sindaco -. E quindi, leggendo molto, direi che mi è venuto naturale poi scrivere, quando ne ho avuto il tempo”. Un’evoluzione forse non scontata, se si guarda al retroterra di Giancarlo. “Mi sono diplomato al liceo scientifico, e poi ho conseguito la laurea in Medicina Veterinaria all”Università di Bologna. Ho iniziato a lavorare da libero professionista, girando le stalle della provincia facenti parte dell’associazione provinciale allevatori”. Una carriera culminata con la nomina a responsabile del servizio veterinario dell’allora Ulss 7 di Valdagno.
“Dopo essere diventato sindaco di Valdagno – prosegue Giancarlo -, ho dato le dimissioni e mi sono fatto trasferire nell’Ulss di Schio e Thiene, dove ho ricominciato da zero come veterinario semplice. Non è stato facile, ma è una delle cose delle quali vado orgoglioso”. Quindi medico veterinario, sindaco e ora appunto scrittore. Un romanzo storico è il primo libro vergato dalla sua penna. “Racconta un fatto realmente accaduto in un piccolo borgo toscano, quello dei miei nonni materni. Durante la Seconda guerra mondiale tutti gli abitanti del paese si sono resi protagonisti di un bellissimo gesto di solidarietà. E questo in un momento in cui i nazisti bruciavano le case e compivano stragi. I 300 abitanti del borgo hanno ospitato furtivamente una famiglia ebrea, composta da madre, padre e due bambini. Ovviamente rischiando molto”.
“Il mio intento – continua l’ex primo cittadino – era quello di rendere omaggio a quel gesto, perché credo che ci sia bisogno di conoscere le buone azioni, di ieri e di oggi. Ad essere buoni e bravi con il prossimo siamo capaci tutti, ma quando rischiamo in prima persona è molto più difficile”. Questa volontà di dedicare un tributo alla solidarietà deriva dalla sua esperienza politica. “Sia come assessore prima, che come sindaco poi, ho notato che l’attenzione nei confronti dell’altro, verso chi è in difficoltà, sta diminuendo. Io ho sempre detto nei miei discorsi in qualità di sindaco che ognuno è chiamato a fare la propria parte. Basterebbe che tutti facessero qualcosa di più, ognuno nel proprio ambito. E con quel qualcosa in più il mondo sarebbe migliore”.
L’importanza che l’ex sindaco di Valdagno attribuisce alla solidarietà e all’altruismo viene poi rimarcata da quella che è la destinazione dei proventi della vendita del libro: “Vanno interamente alla Croce Rossa di Valdagno. Visto che nel libro si parla di un fatto di guerra, ho scelto un’associazione che opera in zone di guerra. Non dobbiamo dimenticarci che noi viviamo in tempo di pace, per fortuna. Ma tutt’oggi ci sono più di 60 conflitti nel resto del mondo”.
Insomma, un libro che racconta un fatto di ieri. Ma con un occhio all’oggi. “I due protagonisti sono Andrea e Caterina, che per varie ragioni non riescono a vivere la loro adolescenza e la loro piccola storia d’amore. Il libro è dedicato a tutti gli Andrea e Caterina del mondo che ancora oggi non riescono a vivere la loro adolescenza e le loro storie affettive a causa della guerra”. In conclusione, ci si può ragionevolmente chiedere se il novello scrittore stia già lavorando a qualche altro racconto. L’interrogativo ha risposta positiva: “Il prossimo libro che intendo scrivere è un giallo. Molto complesso perché a me piacciono i colpi di scena”.
Gabriele Silvestri