Mondiali di Ciclismo, con Frigo “in panchina” Zana chiude 66°. Sfortunata la junior Silo

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
La prova sul circuito degli azzurri nei giorni antecedenti alla gara

Mentre Zurigo colora dell’oro più brillante del mondo – del ciclismo – il corridore monstre Tadej Pogacar, che completa uno strepitoso tris con Giro d’Italia, Tour de France e ora la maglia iridata, i colori azzurri sfumano nel grigio, e con essi anche il bilancio della truppa vicentina al seguito ai Mondiali di Svizzera conclusisi ieri. Dei due ciclisti pro convocati in Nazionale per la corsa in linea, il gran finale di domenica, solo il piovenese Filippo Zana è salito effettivamente in sella.

Il 25enne altovicentino ha risposto alla chiamata da gregario nel tentativo di mettere tra i primi posti uno degli altri alfieri azzurri, giunti in fondo tutti al di sotto delle aspettative: non che ce ne fosse bisogno, ma è arrivata una nuova “certificazione” della crisi del ciclismo nazioanle. Zana taglierà il traguardo al 66° posto. Ciccone il migliore degli italiani, 25°, Ulissi e Tiberi (vano il tentativo di seguire la fuga dello sloveno) indietro insieme agli altri. Per il cassolese Marco Frigo, invece, dopo la soddisfazione della convocazione ufficiale – dopo un’ottima Vuelta in Spagna – il rammarico per il ruolo di “riserva”.

Il tutto in un Mondiale 2024 di ciclismo che, oltre che per la titanica impresa dello sloveno sempre più leader incontrastato (Pogacar), sarà tristemente ricordato anche per la morte di una ragazza che amava questo sport e sognava di diventarne una stella: Muriel Ferrer, la 18enne portacolori elvetica rimasta vittima di una caduta in gara. Fatale l’impatto al suolo nel corso della gara Juniores femminile di giovedì, con decesso dovuto a un trauma cranico. Le competizioni sono proseguite, nonostante il drammatico evento.

Mondiali di Ciclismo 2024, Frigo e Zana convocati tra i “Pro”. Poi un tris di giovani azzurri

Per Filippo Zana si tratta comunque di un’esperienza utile da immagazzinare nel bagaglio personale di atleta in funzione del futuro. Il tracciato intorno a Zurigo non rispondeva certo alle sue qualità e nonostante questo il piovenese ha cercato di emergere nel gruppone e farsi trovare pronto nelle strategie di gara concordate nel briefing. Non si è presentata però l’occasione propizia per gli azzurri, e la corsa si è conclusa senza “bagliori azzurri”. Al traguardo, Zana è giunto a 12 minuti dal vincitore e dominatore dell’annata.

Riguardo agli altri vicentini convocati per la Svizzera, rimane da elogio la prova di Giada Silo, proprio nella prova juniores femminile funestata dalla caduta della ciclista poi spirata in ospedale a Zurigo dopo l’elitrasporto in codice rosso. La sfortunata – ma qui senza gravi conseguenze per fortuna per ragazza di Villaga – finita a terra nella bagarre sull’asfalto viscido per la pioggia le ha fatto sfumare la possibilità di giocarsi lo sprint e un piazzamento tra le prime dieci di categoria, a soli 200 metri dalla finishline.

Giada Silo cade sull’asfalto scivoloso a 200 metri dalla fine

Dopo essersi rialzata dolorante, si è classificata al 58° posto. Niente da fare invece per Francesco Busatto e Davide De Pretto, incappati in una giornata gelida e usciti dai giochi per le prime posizioni. Busatto è arrivato in fondo, classificatosi al 21° posto, ritiro invece per De Pretto.