Allerta per il corteo Pro Palestina a Roma, possibili infiltrazioni violente

Cresce la preoccupazione a Roma dove sabato (5 ottobre) si terrà il corteo Pro Palestina a due giorni dal 7 ottobre, primo anniversario dell’attacco di Hamas in Israele. I manifestanti dovrebbero confluire anche a piazzale Ostiense nonostante i divieti.  E sarà massima l’attenzione per intercettare eventuali infiltrati violenti. Sotto la lente in queste ore anche i social, in particolare quelli riferibili ad ambienti anarchici e collettivi universitari.

Il questore della Capitale ha spiegato che c’è “un’interlocuzione” e un “dialogo” con i promotori dell’iniziativa di sabato per vedere di “trovare tempi diversi e una cornice di legalità” alla manifestazione. E qualche ora più tardi la Comunità palestinese di Roma e Lazio ha fatto sapere che non ‘disobbedirà’ e di aver concordato una nuova data per la manifestazione. Di diverso avviso però l’Unione Democratica Arabo-Palestinese e i Giovani palestinesi che hanno confermato sui social l’appuntamento di sabato alle 14 a Piramide anche dopo il pronunciamento del Tar che ha rigettato il loro ricorso.

Un primo assaggio delle mobilitazioni in realtà c’è già stato a Genova con il presidio “Giù le mani dal Libano. Fermiamo la criminale aggressione sionista!”. “Dopo un anno di genocidio in Palestina e mentre assistiamo al massacro in Libano, il governo italiano decide di identificare i movimenti di solidarietà con la Palestina come il vero problema – sottolineano i Giovani Palestinesi di Genova lanciando l’iniziativa -. Per questo motivo ribadiremo l’importanza di partecipare alla manifestazione del 5 ottobre, considerata un atto di disobbedienza civile in solidarietà con il popolo palestinese, libanese e tutte le forme di resistenza contro il colonialismo”.