Medio Oriente, ucciso uno dei leader di Hamas. Manifestazione pro-Palestina oggi a Roma
Il leader delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, Sayyed Attaullah Ali, è morto in un attacco israeliano in Libano. L’esercito israeliano ha reso noto di aver colpito in mattinata con un raid aereo alcuni terroristi che operavano all’interno di un centro di comando e controllo nella Striscia di Gaza centrale.
Malgrado sia Shabbat questa mattina si sono tenuti al ministero della Difesa a Tel Aviv colloqui con rappresentanti di Paesi alleati di Israele al fine di coordinare l’azione contro Teheran. Alle riunioni hanno preso parte alti funzionari dell’esercito. L’esercito avrebbe riferito che non si può ignorare ciò che ha fatto l’Iran. Funzionari americani in una conversazione con il media israeliano hanno inoltre stimato che l’attacco israeliano all’Iran sia imminente. Intanto sta arrivando in Israele il capo del Comando militare centrale Usa, generale Michael Kurilla. Il segretario di Stato americano Blinken ha annunciato quasi 157 milioni di dollari in nuovi aiuti umanitari per supportare le popolazioni colpite dal conflitto in Libano.
E intanto la forza di pace Onu Unifil, di cui fanno parte oltre 1.000 soldati italiani, ha fatto sapere ufficialmente che non lascerà le posizioni che tiene nel sud del Libano, malgrado la richiesta da parte di Israele di “ricollocarsi”. Lo dice un comunicato ufficiale della missione Onu, confermando quanto anticipato in serata dal capo delle operazioni di pace delle Nazioni Unite, Jean-Pierre Lacroix, sottolineando che la forza Onu è l’unico canale di comunicazione tra le parti e sta anche lavorando con i partner per fare il possibile per proteggere la popolazione.
Controlli a tappeto a Roma per la manifestazione pro Palestina annunciata per oggi nella Capitale e vietata dalla Questura. L’obiettivo è intercettare eventuali infiltrati violenti tra i gruppi che, sfidando il divieto, cercheranno di raggiungere comunque la zona di Ostiense. Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, sottolineando che la manifestazione è “illegale”, ha assicurato che sarà gestita con equilibrio dalle forze di polizia. Lo stop al corteo ha intanto diviso il ‘mondo’ palestinese e saldato invece estrema sinistra ed estrema destra che si sono schierate a favore della mobilitazione. L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno annunciato che saranno comunque in piazza, mentre la Comunità palestinese ha concordato una nuova data per il prossimo sabato.