“La società sia inclusiva”: l’Anffas Schio festeggia le sue nozze d’oro accanto ai più fragili

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Cinquant’anni di impegno serrato e di lotta contro quell’indifferenza e le tante difficoltà, burocratiche e logistiche, che non hanno però fatto arretrare di un centimetro chi invece aveva pensato che il tempo di occuparsi degli ultimi fosse finalmente arrivato. Perfino a costo di sacrifici e di sforzi anche personali che negli anni non sono mancati.

E così in questi giorni si è celebrato l’atteso anniversario di Anffas Schio, culminato con il convegno negli ampi locali del Faber Box, per riflettere sul percorso di crescita dell’associazione e sulle sfide future a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

L’evento, moderato dal Direttore di Anffas Schio Mirko Serradura, ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali e professionisti impegnati sul territorio, tra i quali Cristina Marcante, Presidente di Anffas Schio, che ha aperto il convegno ripercorrendo la storia dell’associazione e il suo cammino nel corso dei decenni, Carlo Bramezza, Direttore Generale dell’Aulss7 Pedemontana, Eddi Frezza, Direttore dei Servizi Sociali Aulss7, Cristina Marigo, Sindaca di Schio e Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Alto Vicentino, Graziella Lazzari Peroni, Presidente Anffas Regionale Veneto, Ilaria Dal Castello e Maurizio Tolio in qualità di Coordinatori del Centro Diurno Anffas e infine Michela Trabucco, Presidente del Ca’30Calcio.

Presenza di rilievo è stata quella del Presidente Nazionale Anffas Roberto Speziale, il cui intervento ha toccato alcuni punti fondamentali nella visione e nell’azione a favore dell’inclusione  delle persone con disabilità. “Ogni volta che una persona con disabilità raggiunge dei risultati, se noi tentiamo di stabilizzarla, in quell’istante abbiamo determinato una condizione di scivolamento verso l’indietro. Il continuo stimolo, la continua ricerca costante è fondamentale per consentire alle persone con disabilità di poter progredire. Questo comporta una necessità: l’alta qualità della prestazione professionale”.

Il convegno al Faber Box

 

Una sfida nella sfida quella di offrire una diversa declinazione al modo di vedere una realtà spesso relegata ai margini, scardinando luoghi comuni e barriere mentali per troppo tempo causa di sofferenze non soltanto per i ragazzi vittime di una condizione che non sempre si eredita alla nascita, ma che talvolta è conseguenza diretta di traumi o di incidenti: “La persona non è la sua malattia – insiste con forza Speziale – ma la condizione di disabilità è l’interazione e il funzionamento della persona nei suoi contesti che possono agire da barriere o da facilitatori. Sta a noi trovare le formule per far sì che ci siano sempre meno barriere architettoniche, sociali, culturali, stigmi e pregiudizi, per promuovere l’inclusione. Integrare significa che la società ha delle regole e l’individuo si conforma per non essere emarginato. Il modello inclusivo invece inverte il rapporto: è il contesto che si adatta affinché ogni persona, con i giusti e adeguati sostegni, sia messa in condizione di poter partecipare in condizioni di pari opportunità alla vita di tutti i cittadini”.

La torta per festeggiare l’importante traguardo

Durante l’evento sono stati proiettati due video: il primo, un montaggio delle immagini storiche dell’Anffas dagli anni ’70 ad oggi, accompagnato dall’Inno ufficiale dell’associazione, il secondo, contenente un toccante messaggio della Presidente di Anffas Schio e due interviste a famigliari curate grazie alla preziosa regia video di Giuliano Cremasco. Una giornata che ha rappresentato un importante momento di riflessione e celebrazione, sottolineando l’importanza del lavoro svolto da Anffas Schio nel corso di mezzo secolo a favore dell’inclusione delle persone con disabilità. Le celebrazioni del 50° anniversario, iniziato con l’inaugurazione dell’opera scultorea “Per Mano”, progettata dagli artisti Marta Maria Trenti e Ivan Duso e realizzata con la collaborazione delle persone con disabilità dei Centri diurni di Schio, Torrebelvicino e Velo d’Astico, sono terminate giovedì con una festa dedicata ai famigliari presso il Podere la Torre.