Roma: scontri e feriti al corteo pro Palestina. Il Viminale: “C’erano infiltrati”

Le preoccupazioni della vigilia evidentemente erano giustificate. Si sono vissuti momenti di forte tensione a Roma, in occasione della manifestazione pro Palestina, nonostante il divieto imposto dalla Questura. Una manifestazione organizzata in vista del primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele: 7 ottobre 2023. Il caos è scoppiato in un secondo momento, rispetto alle prime ore del raduno con circa 4.000 persone presenti in piazza intente solo a scandire slogan contro la premier Giorgia Meloni, il presidente americano Biden e il primo ministro israeliano Netanyahu.

L’escalation di violenza. La scintilla scocca quando i dimostranti decidono di non rispettare i divieti e iniziare un corteo, tentando di sfondare il cordone delle forze dell’ordine in piazzale Ostiense. Ma vengono bloccati e allora reagiscono: duri scontri, lancio di bottiglie, bombe carta e fumogeni. I reparti anti-sommossa replicano con uso di idranti e alcune cariche. Il bilancio è pesante: 34 i feriti, di cui 30 sono agenti. Quattro persone sono state fermate; 40, invece, i fogli di via emessi per manifestanti provenienti da varie città. Dura l’accusa del ministero dell’Interno: “C’erano infiltrati”. Il ministro Matteo Piantedosi aggiunge: “Grande equilibrio delle forze di polizia”.

I sospetti del Viminale. I disordini sarebbero stati messi in atto da infiltrati violenti. Alcuni fotografi avrebbero preso bastonate da manifestanti. A creare scompiglio in piazzale Ostiense sono stati alcuni incappucciati che improvvisamente si sono staccati dalla folla impegnata a sventolare bandiere libanesi, palestinesi e kefiah, oltre al vessillo giallo di Hezbollah. Fonti del ministero dell’Interno affermano: “Da quanto avvenuto arriva la conferma della fondatezza del divieto emesso dalla questura di Roma. L’allarme infiltrati era stato lanciato”.

Una manifestazione ricca di anime diverse. Al corteo, infatti, erano presenti diversi militanti della galassia dei centri sociali, per una volta idealmente al fianco dei gruppi di estrema destra nelle contestazioni anti-israeliane. E ancora: cittadini e associazioni palestinesi, collettivi studenteschi, esponenti della sinistra extraparlamentare e tanti comuni cittadini, tra cui famiglie con bambini. Dietro lo striscione “Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza”, i manifestanti hanno urlato cori chiedendo all’Italia di interrompere la vendita e l’invio di armi a Tel Aviv.

Il commento di Palazzo Chigi. Sui disordini è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dicendo: “Esprimo la piena solidarietà, mia e del governo, alle forze dell’ordine, insultate e aggredite da sedicenti ‘manifestanti’ che usano ogni pretesto per sfogare la loro assurda violenza. È intollerabile che decine di agenti vengano feriti durante una manifestazione di piazza. Ringrazio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia e tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano per garantire la nostra sicurezza”.