Libano, troupe del Tg3 aggredita. Hezbollah sostengono negoziati per un cessate il fuoco

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Una troupe del Tg3 è stata aggredita in Libano, vicino a Sidone, da un gruppo di persone. Durante l’assalto l’autista locale e interprete ha avuto un infarto ed è deceduto. Lo ha reso noto lo stesso telegiornale, riportando il racconto dell’inviata Lucia Goracci: la giornalista ha spiegato che prima un uomo armato e poi un gruppo di persone si sono avvicinate e hanno cominciato a minacciare la troupe. A quel punto l’autista, già sofferente di cuore, ha avuto un malore ed è morto nonostante il massaggio cardiaco. Gli Hezbollah erano stati avvertiti della presenza dei giornalisti.

L’esercito israeliano ha intanto reso noto che oltre 100 razzi sono stati lanciati da Hezbollah sulla città di Haifa nell’arco di mezzora. Una donna è rimasta ferita dalle schegge e diverse abitazioni sono state danneggiate. La Protezione civile di Gaza annuncia poi che 17 persone sono state uccise in un attacco israeliano.  L’agenzia di stampa palestinese Wafa aggiunge: “c’erano decine di martiri e feriti che giacevano nelle strade di Jabalya e, a causa dell’intensità dei bombardamenti, gli operatori sanitari e la protezione civile non sono riusciti a raggiungerli”.

Le Forze di difesa israeliane stanno avanzando via terra nella parte del Libano meridionale dal 30 settembre scorso mentre finora si erano concentrate sul lato orientale del confine. Le truppe israeliane hanno poi attaccato anche la roccaforte di Hezbollah a Beirut e il premier Netanyahu ha convocato una riunione urgente di sicurezza. L’Iran ha avvertito, tramite il vice presidente del Parlamento di Teheran, che in caso di attacco da parte di Israele, verrà usata un nuovo tipo di arma difensiva.

Il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato intanto alla televisione del partito al-Manar: “Sosteniamo gli sforzi politici guidati dal presidente del Parlamento Nabih Berri che mirano principalmente al cessate il fuoco. Una volta raggiunto il cessate il fuoco, la diplomazia potrà occuparsi di tutte le altre questioni e le decisioni potranno essere prese collettivamente”. La Cnn sottolinea che è la prima volta che il gruppo sostiene pubblicamente la via dei negoziati dall’inizio della guerra.