“Eri amore puro”. In tremila per l’ultimo abbraccio a Sammy Basso, fra commozione e ricordi
“Un domani un dottore diagnosticherà la progeria a un bambino, e potrà dire ai suoi genitori: c’è una cura, vostro figlio crescerà forte e sano“. Tra le tante frasi e i messaggi densi di significati che scorrono tra cuore e mente, è forse questa che risuona più di ogni altra tra chi oggi ha partecipato all’ultimo saluto: il desiderio espresso da Sammy Basso, una missione per la quale lui stesso si è schierato in prima linea – per gli altri, per chi verrà dopo di lui -, ma come costante presenza per segnare il passo di un futuro di cui lui farà parte non solo come fulgido ricordo, dopo quanto ha seminato con il suo esempio prima, con le sue parole adesso. Sammy, “amore puro” come è stato definito riassumendo il sentire di molti, biologo e ricercatore affetto da progeria, è stato omaggiato oggi a Tezze sul Brenta, paese dove è cresciuto e dove le sue spoglie ora riposano.
Tremila le persone presenti, comprese moltissimi rappresentanti delle istituzioni e del mondo dello spettacolo, che non hanno voluto mancare all’ultimo abbraccio ad una persona eccezionale, esempio di speranza, fede e gioia, nonostante le difficoltà della rara malattia che lo affliggeva. A fianco dei genitori di Sammy, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Sopra la bara, il cuscino della famiglia, con girasoli gialli e rose bianche e rosse.
Fra le autorità presenti, oltre a Zaia, il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il presidente della provincia Andrea Nardin, il prefetto Salvatore Caccamo e molti sindaci e parlamentari. Una ghirlanda è stata inviata anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
E’ stato un silenzio di attesa e insieme di commozione quello che a Tezze ha preceduto il momento dell’arrivo della salma di Sammy Basso. Con circa tremila persone, tra amici e concittadini e gente semplice, autorità assortite delle istituzioni locali e nazionali e inviati di ogni testata ed emittente nazionale, a ritrovarsi qui per l’omaggio e insieme l’addio a Sammy. La celebrazione è animata dal coro “I Mendicanti di sogni”, amici di Sammy, a fianco di tre vescovi e una ventina di sacerdoti attesi per le esequie. Una prova ulteriore, le centinaia di persone intorno, ma non ce n’era bisogno, di quanto fosse conosciuto e amato non solo nel paese dove è cresciuto ma ovunque. Di come il suo volto e la sua voce siano arrivati al cuore di tanti. Il giovane vicentino, fondatore insieme a familiari e alcuni amici dell’associazione Aiprosab, è spirato sabato sera del 5 ottobre per cause naturali: avrebbe compiuto 29 anni il prossimo 1 dicembre.
Alle 15 il momento di condivisione e per testimoniare lo speciale affetto a lui e ai genitori Laura e Amerigo, primi tra tutti, poi a seguire la celebrazione solenne di commiato nello spazio retrostante la chiesa, nel piazzale dello stadio. Proprio mamma e papà di Sammy che chiuderanno la cerimonia con una saluto, insieme, tenendosi per mano. Ma, prima, la fede e il calcio come tifoso, non a caso, due punti fermi della vita di Sammy. Ma anche la ricerca, gli studi, la generosità, l’attivismo per l’ambiente e per il valore la pace. Una figura, quella di Sammy, che ha sempre lottato, ma per il bene. Da intendersi come quello di tutti e per tutti. Pur determinato a condurre una vita normale, di studente prima e biologo ricercatore poi, nonostante la malattia rara – ne soffrono in 350 al mondo, tre in Italia – che lo affliggeva.
“Per tutto il tuo viaggio sarò con te“. E’ il ritornello cantato dagli amici di Sammy, “Il Sammo” come si legge sulla t-shirt gialla adagiata su una carrozzina speciale. Sorridono i genitori di Sammy accolti dai canti dei “Mendicanti di Sogni”, avvolti dal calore della musica e della gente, nonostante il momento profondamente duro. Due amici di Sammy, affetti da progeria e residenti in Lombardia, hanno aperto il corteo. Poi arrivano le testimonianze, che parlano di Sammy cristiano, Sammy amico, Sammy testimone di nozze, Sammy esempio e soprattutto, Sammy vivo, di allegria e di una vita piena. Tra i primi a a prendere la parola, il sindaco tedarota, Luigi Pellanda: “La bellezza è il seme di un fiore che cresce in un dirupo”, ha ricordato, gli aveva detto lo stesso Sammy, che solo pochi mesi prima aveva risposto sì alla richiesta di essere presente all’inaugurazione della nuova scuola.
Durante la prima mezz’ora di cerimonia, si sono susseguiti i ricordi. Gli amici del Liceo da Ponte, ex compagni di classe, hanno condiviso una lettera scritta a più mani, stretti l’uno all’altro. “Eri l’anima raggiante della nostra classe, ricordiamo quando ti travestivi da alieno per spuntare da sotto la cattedra e farci saltare l’interrogazione. In soli 28 anni hai compiuto gesta grandiose, straordinarie, hai illuminato la vita a noi e a chi non c’è più. Ci hai insegnato che tutti hanno i loro problemi, ma ciò che conta è come si affrontano. Ci hai insegnato ad amare la vita e tutto quello che ha da offrire, come hai fatto tu”.
Poi i coetanei del paese, che lo ricordano bambino, con le sue battute e barzellette, e gli amici che ne hanno condiviso un tratto di percorso, come chi lo ha voluto come testimone di nozze: “Sammy era umano prima di tutto, lui non ha mai dimenticato il messaggio di Dio, lui era amore puro”. Gli amici runners hanno ribadito il loro impegno a portare avanti il sostegno alla ricerca, per realizzare quel suo inestimabile desiderio dichiarato: arrivare a garantire una cura per la progeria. Poi l’inizio della cerimonia religiosa, secondo il rito cristiano, celebrata dal vescovo di Vicenza che ha voluto lasciare l’omelia alle parole di Sammy, in una lettera/testamento testimonianza di animo puro, della volontà di essere lui per primo a consolare chi oggi ne piange l’addio, di “vivere” la morte come “la cosa più naturale della vita”, parole sue. E l’esortazione a rispettare oggi sia chi piange per lui, sia chi per lui fa festa in compagnia. Al termine della celebrazione, le parole di mamma Laura con accanto papà Amerigo, concluse con “Sammy ora vi direbbe che vi vuole bene”.