La reunion degli Amici del Trenino racconta la loro passione: “Potremmo tornare a proporre qualcosa”
Gli anni passano, ma la passione resta. Anzi, cresce. A testimoniarlo, la recente rimpatriata degli Amici del Trenino, il gruppo di appassionati estimatori della compianta linea ferroviaria che saliva verso l’altopiano, che nel 2014 è stato promotore di un importante evento dedicato appunto alla memoria della Rocchette – Asiago, capace di attirare a Cogollo del Cengio migliaia di persone.
La voglia di ritrovarsi formalmente tutti assieme – benché i contatti siano in buona parte continuati – per condividere nuovi materiali ed una preziosa raccolta di articoli dell’epoca, testimoni di una scarsa lungimiranza politica nel battersi per mantenere quello che oggi sarebbe stato un gioiellino del territorio vicentino ed un potente polo attrattore di turisti incuriositi da una cremagliera quasi unica nel suo genere. La linea a scartamento ridotto dell’Alto vicentino, che collegava l’Altopiano dei Sette Comuni con la pianura, fu invece dismessa nel 1958 ed in seguito smantellata dopo un’aspra disputa e le lagnanze – purtroppo inascoltate – di una popolazione affezionata a quel treno oramai divenuto familiare.
E se il treno ha (forse) fatto il suo tempo, non l’ha fatto l’allegra brigata di storici e appassionati capace di farlo rivivere nella memoria di un paese che, grazie ad una visitatissima mostra fotografica e ad un libro appositamente redatto, ormai dieci anni fa ne celebrò il ricordo: “Materiale ne abbiamo ancora molto – ammettono gli Amici del Trenino – e se le condizioni lo consentissero, non ci dispiacerebbe pensare a nuove iniziative. Quel che è certo è che continueremo ad interessarci della ferrovia come, più in generale, della storia del nostro territorio, soprattutto per tramandarla ai nostri giovani che spesso non conoscono ciò che avvenne a pochi passi da casa loro”. Una reunion che ha riservato anche qualche emozione nel ricordare l’allora sindaco Riccardo Calgaro, altrettanto appassionato, scomparso lo scorso aprile. Sorrisi e appunto qualche lacrima. E ancora tante idee.