Mostro di Firenze: la verità da una macchina da scrivere? L’ex consulente Paolo Cochi: “Ho relazionato la pm Giunti”
Nuove rivelazioni sulla vicenda del mostro di Firenze. La trasmissione di Rai 3 di Salvo Sottile “Far West” è prossima a trasmettere uno speciale dedicato alla vicenda sulle mancate indagini sull’uomo del Mugello, relativamente all’indagine sui delitti del maniaco che insaguinò la Toscana dal 1968 al 1985. Secondo Paolo Cochi, ex consulente di parte, che ha svolto le ricerche assieme al suo staff, vi sarebbero ulteriori elementi di notevole interesse.
Le parole di Paolo Cochi. Il documentarista e scrittore ha quindi spiegato: “Ho relazionato la pm Giunti che segue il caso, circa un insieme di elementi di forte interesse investigativo in merito al sospettato dei carabinieri di Borgo San Lorenzo. Oltre alla denuncia del 1980 per reati contro la libertà sessuale (tentato stupro e percosse a una minore), vi sarebbe un elemento che ‘collega’ direttamente il sospettato con le attività del mostro. Una vecchia macchina da scrivere, rinvenuta in una soffitta e acquistata da me dai familiari; secondo una perizia della grafologa Clarissa Matrella, ci potrebbe essere compatibilità con le tre lettere di minaccia inviate ai magistrati Vigna, Canessa e Fleury nel 1985, lettere da sempre considerate dalla Procura, opera del mostro”.
Il pensiero della grafologa. Clarissa Matrella dal canto suo ha detto: “Nell’indagine effettuata mi sono imbattuta in una macchina usurata con delle possibili omografie compatibili con le lettere fotocopiate, manca la collaborazione da parte della Procura che da tempo nonostante abbia dato la possibilità di accedere agli originali, è silente. Non ho più avuto nessuna notizia in merito. Solo con la comparazione tecnica con le originali il mio lavoro sarà completo; inoltre, sarebbe opportuno che le lettere originali fossero sottoposte alla prova del DNA da una genetista visto che il retro è stato incollato con la saliva presumibilmente e comparato con il possessore della macchina da scrivere”
La nuova puntata di “Far West” dedicata al mostro di Firenze. Nella trasmissione verranno sentiti i parenti dell’uomo del Mugello circa la sua attività lavorativa negli ambienti investigativi e giudiziari e il legame con un noto magistrato. Altre situazioni, come la testimone autostoppista che apprese la notizia della macabra lettera con il feticcio al magistrato Silvia della Monica, prima che la stessa notizia uscisse sui giornali. Insomma, tanti elementi sui quali la Procura nonostante le richieste degli ex legali delle vittime, non ha provveduto finora ad alcun accertamento richiesto.
Le conclusioni di Paolo Cochi. L’ex consulente di parte ha aggiunto: “La linea dei legali invece è quella di una richiesta di revisione sulla condanna di Vanni; operazione non ancora matura in base ai dati raccolti. Proseguo nel seguire i familiari, gli avvocati si cambiano, i familiari no. E io vorrei giustizia per loro cercando un colpevole/i non revisionare processi andati male e vecchi di 30 anni”. Presto la trasmissione di Rai 3 cercherà di far luce su una pista investigativa tanto osteggiata da continui dinieghi nel fornire gli atti di indagine da ben 4 anni.