Medioriente, ucciso il leader di Hamas Yahya Sinwar

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Il governo israeliano e fonti di Hamas hanno confermato l’uccisione di, Yahya Sinwar, capo di Hamas e mente dell’attacco contro Israele del 7 ottobre. Sarebbe rimasto ucciso in uno scontro a fuoco tra l’esercito Idf e i miliziani palestinesi a Rafah. L’identità del corpo è stata confermata sulla base dell’esame dell’arcata dentale. L’esercito israeliano ha diffuso un video, realizzato grazie a un drone, che riprenderebbe Sinwar nei suoi ultimi istanti prima di essere ucciso.

Israele non sapeva che Yahya Sinwar fosse lì. Il raid in cui è stato ucciso il leader di Hamas risale a mercoledì. I combattimenti per entrare in quell’edificio di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, sono stati diversi e per questo è stato ordinato un bombardamento che ha fatto crollare la struttura. E’ stato solo dopo che i soldati israeliani sono andati a ispezionare tra le macerie, si sono accorti che “uno dei terroristi uccisi assomigliava molto a Sinwar”. Poi i test sul corpo, il Dna, e sull’identità della vittima nella serata di giovedì non ci sono stati più dubbi.

Israele sapeva in realtà da mesi che Yahya Sinwar si nascondeva nel sobborgo Tel Sultan di Rafah, probabilmente in un tunnel sotterraneo. Sulla base di tutte queste informazioni, l’Idf aveva annunciato allora un’operazione a Tel Sultan che, secondo i media ebraici, mirava a eliminare la brigata di Hamas, mentre il vero scopo era quello di eliminare Sinwar.

Dopo la conferma da parte di Israele dell’uccisione del leader di Hamas, il gruppo è rimasto in silenzio. Non sono circolati messaggi ufficiali del gruppo che in precedenza, aveva riferito l’agenzia Shehab, aveva parlato della morte del leader.

“Il male ha subito un duro colpo oggi”, ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyanu, sottolineando che “la guerra non è finita”. “Hamas non resterà al potere”, ha incalzato Netanyahu sottolineando: “Noi non volevamo insistere con la guerra”, ma “la guerra non è finita” e “ci sta costando moltissimo”. “La morte di Sinwar però è l’inizio della fine della guerra a Gaza. Ai terroristi di Hamas dico: i vostri leader stanno scappando e saranno eliminati. Mi rivolgo a tutti coloro che tengono i nostri ostaggi: chiunque deponga le armi e restituisca i nostri ostaggi, gli permetteremo di andarsene e di vivere. Chiunque faccia del male ai nostri ostaggi, avrà la testa sporca di sangue e ne risponderà”, ha dichiarato quindi il premier israeliano.