Israele attacca l’Iran: tre ondate di attacchi in 3 ore e mezza di raid

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Un'immagina pubblicata oggi da Israel Ministry of Foreign Affairs riguardo l'attacco in Iran

Alla fine la vendetta è arrivata. Israele ha colpito l’Iran. La risposta dello Stato ebraico ai bombardamenti di Theran del 1° ottobre è arrivata nella notte, rispettando le previsioni circa la scelta degli obiettivi. L’esercito israeliano ha preso di mira esclusivamente siti di produzione di missili e i sistemi di difesa aerea iraniani evitando infrastrutture energetiche critiche, come giacimenti petroliferi e impianti nucleari. Tre ondate di attacchi in 3 ore e mezza di raid su 20 basi. “Abbiamo colpito la maggior parte delle capacità di produzione di missili terra-terra dell’Iran. L’obiettivo era impedire di continuare a produrli” spiega ai media locali un funzionario israeliano.

Gli organi d’informazione statali dell’Iran minimizzano la portata dell’attacco. L’agenzia di stampa Sabrin ha parlato di un’azione “limitata” e ha riferito che “tutti gli obiettivi aerei ostili sono stati abbattuti e non sono stati causati danni”. Tasnim, agenzia di stampa vicina alle Guardie Rivoluzionarie, cita invece una fonte informata secondo cui Teheran sarebbe pronta a rispondere ai nuovi attacchi israeliani in modo appropriato.

Il ministero degli Esteri ha fatto sapere in una nota che l‘Iran ha “il legittimo diritto all’autodifesa secondo la Carta delle Nazioni Unite ed è inoltre obbligato a difendere il Paese contro qualsiasi aggressione straniera”.E il primo vicepresidente iraniano Mohammad Reza Aref su X rilancia: “Il potere dell’Iran umilierà i nemici della madrepatria”. Ma secondo i media, l’Iran non risponderà. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari avverte: “Se il regime in Iran dovesse commettere l’errore di iniziare un nuovo ciclo di escalation, saremo obbligati a rispondere”.

Si moltiplicano le reazioni internazionali. Per la Casa Bianca, quella di Israele è una autodifesa ma – specifica il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa Sean Savett – Washington “non sta partecipando alle operazioni israeliane”. Dalla Francia arriva l’appello ad evitare qualsiasi escalation. “L’Iran non risponda” esorta il Regno Unito. La Russia chiede ad entrambe le parti “moderazione”, di “fermare la violenza e impedire che gli eventi si trasformino in uno scenario catastrofico”. Condanna di Hamas, Turchia, Arabia Saudita e Pakistan. Secondo i ribelli Houthi dello Yemen “l’attacco di Israele all’Iran è un disperato tentativo di distogliere l’attenzione dai suoi brutali crimini nella Striscia di Gaza”.

Per quanto riguarda gli italiani, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere di non avere “in alcun modo notizie di coinvolgimento dei connazionali” e che “sono tutti in sicurezza. Non ci sono vittime”. Poi aggiunge: “L’Iran non credo reagirà”.