Primo incontro Zaia-Stefani sull’autonomia: partita chiusa entro l’anno? VIDEO
Primo incontro oggi a Roma fra il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e il ministro per gli affari regionali e le autonomie, la vicentina Erika Stefani. Al centro del “vertice”, il rilancio del negoziato in materia di autonomia: si fa strada l’ipotesi di una conclusione del percorso entro fine anno attraverso una legge delega al Governo..
Quella veneta è la prima delegazione attesa al tavolo della trattativa che riguarda l’autonomia ex art. 116, comma 3, della Costituzione. Giovedì sarà la volta del governatore della Lombardia, Attilio Fontana, mentre la settimana successiva al ministero sono attesi Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna ed il presidente della Liguria Giovanni Toti. Per il ministro Stefani “l’avvio ufficiale del negoziato è un segnale importante per tutti i cittadini che si sono espressi in favore delle varie forme di autonomia e per le regioni che ne hanno fatto richiesta seguendo-magari- iter differenti. E’ quindi chiara la volontà del Governo di ascoltare ogni singola istanza che arriva dai territori”
Nel corso dell’incontro è stato deciso di aprire subito i tavoli tecnici sulle 23 materie oggetto della trattativa e Zaia ha proposto che l’intesa costituita da una “legge leggera” che dia mandato al Governo di predisporre i decreti attuativi che affrontino le singole materie. “Si tratterebbe di una legge delega – ha spiegato ai giornalisti il presidente del Veneto alla fine dell’incontro -, già usata nel 1970 per la costituzione delle Regioni, nel ’75 per dare competenze alle Regioni e nel ’97 per la Legge Bassanini contiamo di chiudere la partita entro la fine dell’anno”. “Ci interessano tutte e 23 le materie e le chiediamo tutte – ha aggiunto Zaia – e del resto confermiamo il progetto che avevamo presentato al precedente Governo”.
Quanto ai costi che lo Stato dovrà sostenere per concedere l’autonomia al Veneto, il Governatore ritiene che essi siano sostenibili: “La virtuosità che sanno esprimere le regioni è sotto gli occhi di tutti, inoltre ci sono 30 miliardi di sprechi a livello nazionale che vanno tagliati e dedicati a questi progetti di riforma”.