Sanità, Agenas: gli ospedali migliori d’Italia sono a Rozzano (Milano), Firenze e Ancona

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Nell’edizione di quest’anno del Programma Nazionale Esiti (Pne), curato dall’Agenzia nazionale dei servizi sanitari (Agenas) e presentato oggi a Roma emerge che le migliori strutture italiane sono l’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche di Ancona e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. La valutazione ha considerato indicatori chiave relativi a otto aree cliniche, come la sopravvivenza post-operatoria, il volume dei casi trattati — con migliori performance nelle strutture più attive — e la rapidità di risposta nelle emergenze.

“Il Pne – spiega Domenico Mantoan, direttore generale Agenas – non si propone di stilare vere e proprie classifiche, ma funge da osservatorio sull’assistenza ospedaliera in Italia. Grazie al cosiddetto “treemap”, è possibile ottenere una rappresentazione grafica della qualità delle cure identificando così le aree critiche su cui intervenire”.

Nel 2023, i ricoveri ospedalieri in Italia sono aumentati, raggiungendo quasi quota 8 milioni, con un incremento di 312 mila rispetto al 2022. Questo ritorno ai livelli pre-pandemia riguarda sia i ricoveri urgenti sia quelli programmati e diurni. In area cardiovascolare ad esempio nel 2023, il 59% degli ospedali che trattano malattie cardiovascolari ha raggiunto livelli di qualità elevati o molto elevati, in aumento rispetto al 51% del 2022. Secondo l’Agenas, il 63% dei pazienti con infarto grave è stato sottoposto ad angioplastica coronarica entro 90 minuti dall’arrivo in ospedale, superando così la soglia minima del 60% stabilita dal Regolamento sugli standard dell’assistenza ospedaliera. Nel 2023 è anche aumentato il numero di ricoveri per bypass aorto-coronarico isolato.

Per quanto riguarda il settore oncologico invece ancora molti pazienti con diverse tipologie di neoplasie, dal tumore al seno a quello del pancreas, vengono operati in strutture che gestiscono pochi interventi, inferiori alla soglia minima raccomandata.

Crescono i ricoveri brevi: è in aumento la proporzione di ricoveri con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni, passata dall’86% nel 2022 all’88% nel 2023. I ricoveri in day-surgery (inclusi quelli con un pernottamento), particolarmente colpiti durante la pandemia, mostrano una forte ripresa nel 2023, con 5.000 interventi in più rispetto al 2022.