Novità al San Bassiano: la realtà virtuale arriva in urologia per lo studio degli interventi più complessi
La realtà virtuale entra in sala operatoria: il San Bassiano è uno dei primi ospedali in Italia a dotarsi di un innovativo sistema di visualizzazione 3D. La nuova strumentazione consentirà di elaborare le immagini acquisite tramite gli esami diagnostici. Esse saranno poi visualizzabili sui monitor oppure tramite uno speciale casco per la realtà virtuale. In questo modo si potrà studiare nel dettaglio la fisiologia del paziente.
La nuova tecnologia fa parte delle dotazioni dell’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’ospedale di Bassano del Grappa, a seguito di una donazione di 10 mila euro di Banca Veneto Centrale. Il sistema ha una duplice funzione: “In sala operatoria – spiega Antonio Celia, direttore dell’U.O.C. Urologia – consente al chirurgo di orientarsi con maggiore sicurezza anche di fronte alle situazioni di particolare complessità: le immagini possono essere richiamate sul monitor integrato nella colonna laparoscopica o nella postazione di controllo del robot chirurgico e volendo possono essere sovrapposte alle immagini della realtà acquisite tramite la microcamera all’interno del catetere”.
“Non solo – aggiunge -, è possibile sovrapporre e affiancare anche le immagini ecografiche,
ottenendo così una visualizzazione estremamente semplice ma allo stesso tempo accurata e ricca di informazioni. Non solo: le immagini acquisite tramite gli esami radiologici ed elaborati in 3D possono essere utilizzate anche prima dell’intervento per studiare il caso che sarà affrontato, o ancora per le attività di training degli specializzandi, grazie alla possibilità di visualizzare l’immagine, manipolarla, scomporla nelle varie componenti anatomiche e patologiche. In questo modo possiamo ad esempio visionare in 3D l’esatta posizione di un tumore, studiare e simulare la procedura chirurgica più idonea”.
“Tutto questo – conclude Celia – rientra in una visione più ampia che come Urologia di Bassano ci vede impegnati da sempre nell’utilizzo delle tecnologie e metodiche più innovative per una chirurgia sempre più personalizzata secondo le caratteristiche e le necessità di ogni singolo paziente”. Una tecnologia che vede ancora una volta il San Bassiano all’avanguardia, come sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza: “Avere introdotto questa tecnologia rappresenta un passo importante, innanzitutto per i pazienti che potranno contare su procedure chirurgiche sempre più affidabili ed efficaci, ma più in generale perché conferma la vocazione del San Bassiano come ospedale ad altissima tecnologia”.
“C’è la volontà di continuare a investire in questo ospedale – prosegue Bramezza -, c’è il sostegno del territorio, nel caso specifico della Banca Veneto Centrale che ringrazio pubblicamente, ma ci sono soprattutto competenze di altissimo livello, senza le quali l’adozione di queste tecnologie non sarebbe possibile. Per queste ragioni – conclude – io credo che oggi un giovane specializzando possa e debba guardare con grande interesse anche al San Bassiano nell’ottica di una sede di lavoro dove poter fare esperienza e crescere professionalmente”.