Cittadella, utente psichiatrico aggredisce in ospedale medici, infermieri e carabinieri. Fermato col taser
Momenti di vero terrore, questa mattina 2 novembre all’ospedale di Cittadella (Padova), dove un 35enne in stato di alterazione psichica, paziente del Centro di Salute Mentale, ha aggredito con un coltello medici, infermieri e carabinieri. Bloccato col taser, è stato poi arrestato.
L’uomo, un italiano con problemi psichiatrici, di prima mattina era stato segnalato da alcuni cittadini mentre brandiva un coltello per le vie del centro della cittadina dell’Alta Padovana, poi intorno alle 8 ha raggiunto la zona dell’ospedale, dove – secondo quanto riportato ai media dal comandante provinciale dei carabinieri di Padova, colonnello Michele Cucuglielli – è salito al piano dove si trova il Centro di Salute Mentale, danneggiando il reparto, quindi è sceso al pronto soccorso dove ha seminato il panico minacciando i sanitari.
Nel dettaglio, ha minacciato un infermiere colpendolo di striscio alla spalla e se l’è quindi presa con un medico, colpito al volto con un pugno. Nel frattempo era intervenuta, dopo una sollecita chiamata al 112, una pattuglia dei carabinieri: l’uomo si è scagliato con violenza contro un carabiniere, intervenuto per impedire l’aggressione a una infermiera. Il brigadiere ha riportato ferite da taglio al collo e al volto.
Complessivamente sono stati feriti un medico, un infermiere e due carabinieri intervenuti per fermare l’aggressore. Per neutralizzarlo un carabiniere del radiomobile, giunto sul posto con una seconda pattuglia, ha utilizzato il taser. Immobilizzato, l’uomo è stato poi portato in caserma e arrestato in flagranza. Rischia l’accusa di tentato omicidio: verrà portato in carcere. Il militare ferito ha riportato solo una serie di punti di sutura.
Sul posto sono giunti anche il prefetto di Padova Michele Forlenza, il direttore generale dell’Ulss 8 Euganea, Paolo Fortuna.
Zaia: “Aggravanti per chi aggredisce sanitari”
“L’aggressione avvenuta questa mattina all’ospedale di Cittadella è un episodio di una gravità inaudita. È inconcepibile – commenta il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – che un luogo di cura e di soccorso, come il Pronto Soccorso, sia trasformato in uno scenario di violenza. Esprimo la mia totale e ferma condanna per quanto accaduto e tutta la mia solidarietà alle persone ferite, in particolare agli operatori sanitari e ai carabinieri intervenuti per proteggere vite umane. Attaccare chi si dedica alla cura del prossimo, spesso in situazioni di emergenza e difficoltà, è un atto ignobile e vergognoso”.
“Medici, infermieri e tutto il personale sanitario – aggiunge Zaia – lavorano ogni giorno con impegno e sacrificio per garantire la salute e la sicurezza della nostra comunità. Colpirli significa attentare ai valori stessi della nostra società”.
Le autorità sono sul posto per indagare sull’accaduto, e la zona è stata immediatamente posta sotto sequestro. “Chiedo che sia fatta piena chiarezza al più presto, e ritengo urgente una revisione normativa che introduca aggravanti specifiche per le aggressioni contro il personale sanitario. Gli episodi di violenza nei confronti di chi lavora in corsia, in particolare nei Pronto Soccorso, sono ormai all’ordine del giorno e rappresentano un inaccettabile rischio per chi dedica la propria vita a salvare quelle degli altri. Non possiamo più accettare che i nostri operatori siano costretti a lavorare in un clima di paura e insicurezza. Servono misure decise e concrete per garantire a loro protezione e sicurezza adeguate. È il momento di dare un segnale forte e inequivocabile”, ha concluso Zaia.