Tesoretto “ambientale”, Fratelli d’Italia con la maggioranza: “Sono fondi vincolati”
Sul dibattito attorno al tesoretto che nel 2025 dovrebbe rimpinguare le casse comunali di Schio a titolo di compensazione per la presenza nel territorio di un termovalorizzatore – così come previsto dalla norma – arriva anche la nota di Fratelli d’Italia, sostanzialmente ad appoggiare le tesi della maggioranza: con un distinguo sul trasporto gratuito, per il quale l’assessore Alessandro Maculan si era invece detto possibilista.
A prendere parola su fondi senz’altro appetitosi per bilanci sempre più in affanno dopo anni di finanza costretta agli straordinari tra pandemia e caro energia, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Alex Cioni e Gianmario Munari, poco convinti della proposta avanzata dal centrosinistra cittadino: “Prendiamo atto della proposta del centrosinistra di Schio di destinare i 690 mila euro del contributo regionale ambientale che dovrebbe arrivare nel 2025, per garantire l’accesso gratuito agli asili e ai trasporti urbani. Sulla carta – affermano i consiglieri del partito di Giorgia Meloni – l’idea di impiegare fondi per servizi utili alla comunità è condivisibile, ma secondo noi destinare questi soldi al trasporto urbano sarebbe un inutile spreco.
Oltretutto, la normativa regionale è chiara: il contributo ambientale deve andare a progetti per compensare i disagi creati dalla presenza di un impianto di smaltimento rifiuti, non a finanziare servizi strutturali come asili o trasporti, che richiederebbero entrate stabili e garantite”.
Parole che appunto paiono convergere su quanto sostenuto dalla sindaca Cristina Marigo, con una differente valutazione sul tema trasporti dove per Cioni e Munari, pensare ad una gratuità in un contesto di sostanziale inefficienza, sarebbe poco sensato: “L’attuale trasporto urbano di Schio è un sistema inadeguato e incapace di rispondere alle esigenze dei cittadini – chiosano i due amministratori di destra – servirebbe, piuttosto, una revisione strutturale dell’intero sistema di trasporto o anche all’eliminazione di un servizio che al momento risulta praticamente inutilizzato dagli scledensi.
Per come la vediamo noi, invece di “proposte spot” che rischiano di restare irrealizzabili, sarebbe meglio usare questi fondi per interventi concreti e mirati che portino reali benefici a Schio, rispettando le finalità stabilite per il contributo ambientale”.