Stalking sulla ex moglie dopo la separazione: arrestato un operaio tunisino

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La tenenza Carabinieri di Dueville

Ha tormentato la ex moglie, da cui si sta separando, tanta da metterla in angoscia ogni volta che lei se lo ritrova sulla porta di casa. Verso la donna, metteva un atto un vero e proprio stalking, che lei ha denunciato. Ora, constatata la situazione, per un operaio di 44 anni tunisino di Dueville è scattato l’arresto in flagranza differita per atti persecutori.

L’uomo, già conosciuto dalle forze dell’ordine, nella tarda serata di sabato scorso, 2 novembre, si è per l’ennesima volta presentato alla porta dell’abitazione della ex moglie a Dueville, incapace di accettare la sua scelta di separarsi. Verso la donna, il pressing aggressivo andava avanti dall’inizio di ottobre: un mese passato a tormentarla con telefonate assidue e presentandosi, anche più volte nello stesso giorno, di fronte alla sua abitazione con fare minaccioso.

La vittima, ad ogni “visita” indesiderata del marito, ha sempre chiamato i carabinieri, presentando anche denuncia. Il 2 novembre, infine è riuscita a documentare con precisione quanto accaduto, consentendo ai militari di individuare tutti i profili di reato messi in essere nei suoi confronti.
L’Arma ha così potuto procedere all’arresto cosiddetto “in flagranza differita“:se la flagranza scatta quando la persona viene scoperta dalle forze dell’ordine “mentre” commette il reato, quella “differita” scatta nei casi in cui il reato sia dimostrabile attraverso video, foto o altro genere di documentazioni (per esempio chat o informazioni fornite da un GPS), a condizione che non si superino le 48 ore dal fatto documentato.

Da un anno l’arresto in flagranza differita (già presente dal 2012 rispetto alle violenze in ambito del tifo sportivo) è stato previsto anche nei casi di violenza di genere, all’interno del cosiddetto “Codice Rosso rafforzato”. L’arresto in flagranza differita, in particolare, scatta nei casi di violenza di genere e di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, di maltrattamenti contro familiari e conviventi, nonché di atti persecutori: il presunto stalker (in questo caso) può cioè essere arrestato anche nei casi in cui il reato sia insomma documentabile in modo certo.

Dopo l’arresto dell’uomo, la Procura di Vicenza, condividendo le risultanze investigative dei carabinieri ha disposto il suo trasferimento presso la casa circondariale di Vicenza. Ieri poi si è svolta l’udienza di convalida e il giudice ha disposto il divieto di dimora a Dueville e il braccialetto elettronico.