Stop all’accordo di rinnovo per i metalmeccanici: annunciato lo sciopero
Si è interrotta la trattativa tra Federmeccanica-Assistal e Fiom, Fim e Uilm per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, relativo agli anni 2024/2027. Che ci sarebbe stata una rottura era già emerso questa mattina (12 novembre). Ma nel corso della giornata è arrivata anche la conferma. La rottura è arrivata durante la riunione di oggi. E i sindacati annunciano l’avvio di uno sciopero.
La mobilitazione sarà con assemblee in tutti i luoghi di lavoro, fino allo sciopero di 8 ore su base territoriale, da programmare nelle prossime settimane, oltre al blocco delle flessibilità e degli straordinari. I sindacati di categoria, in particolare, chiedono un aumento dei salari in tre anni di 280 euro mensili sui minimi per il livello medio. Le associazioni datoriali propongono invece di confermare l’aumento definito in base all’inflazione. Sulla base delle previsioni disponibili da parte dell’Istat, l’adeguamento dei minimi tabellari all’indice Ipca Nei sarebbe pari a 173,37 euro lordi per il livello C3 nel periodo 2025-2028, cifra da adeguare sulla base del dato effettivo.
Una nota chiarisce quanto avvenuto. Federmeccanica e Assistal hanno proposto aumenti salariali “fumosi e insufficienti” e “altre misure non adeguate per un rinnovo che deve essere di svolta”: è quanto si legge nel documento a firma del segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. Palombella parla di “muro” da parte della controparte, le cui proposte sono definite “irricevibili” perché “non rispondono ai bisogni reali dei lavoratori”, in particolare “aumenti salariali sostanziosi, riduzione dell’orario di lavoro e maggiori diritti e tutele”. Dunque, afferma, “non c’è altra strada alla mobilitazione di tutti i lavoratori”. “Le controparti – si legge ancora nella nota – non hanno ancora capito che i 311 euro lordi percepiti dai lavoratori negli ultimi tre anni hanno attenuato in parte la perdita di potere d’acquisto e che i salari devono rappresentare un investimento sulle persone, sulle professionalità, per rendere attrattivo il lavoro metalmeccanico. Invece ci si nasconde dietro logiche ormai superate e miopi. Oggi si è fatto un passo indietro, buttando via il modello costruito fino ad oggi e questo per noi è inaccettabile”.