In 46 sotto inchiesta per indebito Reddito di Cittadinanza percepito. Da recuperare 350 mila euro
Erogazioni indebite del reddito di cittadinanza per circa 350 mila euro sono state scoperte e poste sotto esame dalle Fiamme Gialle di Vicenza e provincia, sulla scorta di una serie di verifiche a campione che ha visto in campo Guardia di Finanza e Inps. Sono 46 i soggetti individuati negli ultimi mesi che avrebbero intascato i sussidi governativi senza averne titolo, in base a dichiarazioni fallici sui rispettivi status lavorativi e patrimoniali.
Un’azione ispettiva puntuale sulle mole di documentazione archiviata che continua da parte dei finanzieri, andando ad effettuare controlli retroattivi, a tutela della casse pubbliche. Da ricordare che questa forma di sussidio è stata abolita per esteso un anno fa, con “rubinetti” chiusi formalmente a partire dal 1 gennaio 2024.
Grazie al blocco imposto dalla Procura berica sulla base delle indagini svolte, circa 33 mila euro in uscita erano stati “congelati” nei mesi scorsi, e vanno ad aggiungersi agli oltre 350 mila sopra citati; si tratta in questo caso somme da recuperare attraverso provvedimenti di riscossione coattiva, in quanto destinati a fasce economicamente deboli. I contributi, come noto, nel corso di quinquennio di erogazione, spesso sono finiti nelle tasche di soggetti del tutto disonesti e in alcuni casi con infiltrazioni criminali a monte.
Tra i casi emersi nel Vicentino, assolutamente da citare chi tra questi si è “dimenticato” di indicare delle condanne penali con sentenza definitiva, contravvenendo a uno dei requisiti, e chi ha nascosto nel rendiconto economico stipendi percepiti per un anno intero. Non è mancato chi ha omesso di indicare l’abitazione di proprietà come proprio domicilio. Qui, si contano in 21 le mensilità intascate in maniera truffaldina, per un importo di oltre 20 mila euro. A spiccare tra tutti i 46 indagati, però, è un malvivente “patentato”, soggetto a obbligo di firma e nel tempo ad altre misure cautelari, il cui nome emerge nelle indagini degli organi Antimafia per traffico internazionale di droga.
“Alla faccia” del comprovato curriculum criminale, quest’uomo aveva presentato domanda per ottenere il beneficio senza farsi degli scrupoli. Altra situazione bizzarra da evidenziare, quella riguardante un giocatore on line incallito: fortuna sua, in due anni aveva intascati oltre 153 mila euro come proventi di questa attività, occultandoli però al fisco. Tante vincite per ora non meglio spiegabile che, evidentemente, non lo hanno distolto dal voler ad ogni costo truffare lo stato per ottenere qualche centinaio di euro in più ogni mese.
“I contesti emersi dalle investigazioni sono risultati diversificati e vanno dall’omessa comunicazione, da parte degli istanti, dello stato detentivo di un beneficiario, all’omessa indicazione della variazione dello stato occupazionale di uno dei componenti del nucleo familiare, per passare poi al mancato possesso del requisito della residenza sul territorio dello Stato da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in forma continuativa, per citare solo alcuni degli episodi scoperti“.