Cade in casa: anziana muore per emorragia dopo tre accessi al pronto soccorso. Aperta un’inchiesta
Cade in casa e le diagnosticano la frattura di un braccio ma, nonostante i dolori lancinanti, le plurime chiamate al 118 dei familiari (che hanno anche prospettano quest’eventualità) e i ripetuti accessi al pronto soccorso dell’ospedale Cadi Arzignano, nessuno interviene sull’emorragia in corso. E quando lo fanno, ormai è troppo tardi.
La Procura di Vicenza, riscontrando la denuncia querela dei parenti della vittima, che si sono affidati a Studio3A, ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, per fare luce sul decesso di una 88enne di Montecchio Maggiore, Caterina Marisotto, morta venerdì 8 novembre all’ospedale San Bortolo di Vicenza dopo più di una settimana di agonia e di sofferenze indicibili. E ha disposto l’autopsia.
I fatti
Secondo quanto riporta un comunicato della società Studio 3A, a dispetto dei suoi anni e di qualche patologia inevitabilmente legata all’età avanzata, l’anziana, che viveva con una delle figlie, godeva ancora di buona salute ed era del tutto autosufficiente, cucinava, svolgeva tutti i lavori domestici e si prendeva cura anche dei nipoti. Il 30 ottobre però è caduta malamente nella sua abitazione: i suoi cari hanno subito allertato il 118 e la donna è stata trasportata in ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano dove, dopo i vari accertamenti, le hanno riscontrato una frattura all’omero sinistro. Alle otto di sera, dopo un’ora e mezza dal suo arrivo, la paziente era già stata dimessa con l’invito a tornare il mattino seguente per la visita ortopedica e per la gessatura del braccio, che le è stato immobilizzato: le sono stati prescritti riposo assoluto all’arto, un antidolorifico e una visita di controllo per il 29 novembre.
Una volta tornata a casa, fin dalla sera del 31 ottobre, la quasi novantenne ha iniziato a lamentare dolori sempre più intensi anche alla gamba sinistra e al ventre, con tanto di comparsa di un ematoma, gonfio e duro, sul fianco sinistro, esito verosimilmente della caduta. Una delle nipoti, all’una di notte del 1° novembre, ha quindi richiamato il 118 e la signora Marisotto è stata ricondotta al Pronto Soccorso di Arzignano dove è stata seguita dallo stesso medico che l’aveva gestita in occasione del precedente accesso, e che anche in questa circostanza non ha ritenuto di consentire ai familiari di essere presenti alla visita per riferire la situazione clinica e i farmaci assunti abitualmente dalla paziente. Il dottore ha disposto altri accertamenti, ma alla fine ha ascritto i dolori addominali ad una “lieve costipazione”, prescrivendo alla paziente una terapia farmacologica ad hoc e dimettendola nuovamente, nonostante il figlio e la nipote dell’anziana, dopo la visita, avessero esplicitamente richiesto al sanitario se potessero esservi pericoli di emorragie interne sollecitando l’esecuzione di una più approfondita Tac addominale rispetto alla “semplice” ecografia alla zona endoperitoneale che era stata effettuata, e che aveva dato esito negativo, o un periodo di osservazione all’ospedale.
A casa, tuttavia, nonostante l’assunzione dei farmaci prescritti, i dolori aumentavano sempre di più e, anzi, la “nonna” nel pomeriggio del 2 novembre ha cominciato a manifestare anche segni di confusione mentale, incapacità di formulare frasi compiute, delirio: non riconosceva nemmeno più le persone che le stavano intorno. Altra chiamata al Suem e terzo trasporto in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Arzignano dove stavolta, anche alla luce degli allarmanti risultati di alcuni esami, come il sensibile calo dei valori dell’emoglobina, i dottori hanno disposto il ricovero nel reparto di Medicina dove i medici hanno presto accertato la gravità della situazione, confermata dalla Tac all’addome da cui è emerso uno “spandimento ematico da lesioni vasali ad entrambi i muscoli psoas”.
E’ stato quindi deciso, d’accordo con la famiglia, il trasferimento urgente all’ospedale di Vicenza per tentare di salvare l’anziana con un intervento di embolizzazione, ad alto rischio data l’età: operazione a cui l’ottantottenne è stata sottoposta in sedazione solo locale nel timore che non reggesse ad un’anestesia totale, ma riuscita solo in parte, i medici che l’hanno eseguita avrebbero detto chiaro ai familiari che purtroppo si era intervenuti troppo tardi. E infatti l’anziana non ce l’ha fatta, alle 8.45 dell’8 novembre è deceduta. “Sentivo che qualcosa non andava nella mia pancia” ha continuato a ripetere la nonna durante il ricovero a Vicenza nei pochi momenti di lucidità, essendo sottoposta a sedazione continua e controllata per i dolori. Dicendosi anche “amareggiata” per come il dottore del Pronto Soccorso di Arzignano che l’aveva presa in carico in occasione dei primi due accessi avesse come minimizzato e banalizzato le algie e i sintomi che riferiva.
Scossi dal dolore per la perdita ma anche a dir poco perplessi per le cure prestate alla loro cara, i congiunti dell’anziana hanno quindi deciso di andare fino in fondo. Attraverso l’Area manager e responsabile della nuova sede di Vicenza Alessio Rossato, si sono rivolti a Studio3A-Valore, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avvocato Davide Ferraretto del foro di Padova, e sabato 9 novembre hanno presentato un esposto presso la tenenza dei carabinieri di Montecchio Maggiore chiedendo all’autorità giudiziaria di disporre gli accertamenti più opportuni per chiarire con precisione le cause del decesso dell’anziana ed eventuali profili di responsabilità penale in capo ai sanitari che l’hanno seguita all’ospedale di Arzignano, fornendo anche tutta la documentazione e alcuni video in loro possesso.
Ritenendo l’istanza meritevole di essere accolta, “la vicenda morte potrebbe avere rilevanza penale” per citare l’atto del magistrato, il pubblico ministero della Procura berica Paolo Fietta ha dunque aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti, ha acquisito tutte le cartelle cliniche integrali, posto sotto sequestro la salma dell’anziana e disposto l’autopsia, affidando l’incarico al medico legale Andrea Porzionato, che procederà con l’esame nella giornata di domani, venerdì 15 novembre, alle ore 12, all’ospedale di Vicenza. Alle operazioni peritali parteciperà quale consulente tecnico per la parte offesa anche il medico legale El Mazloum Rafi messo a disposizione da Studio3A che farà di tutto per dare delle risposte ai suoi assistiti.