Caso Henao, Giurì Usa: “Uccisa brutalmente dall’ex”. E ora rischia la pena capitale

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Manca ancora il corpo di Ana Maria Henao, sparita nel nulla lo scorso 2 febbraio mentre si trovava a Madrid, ma stavolta non manca l’accusa. Non una, ma ben tre: rapimento con esito mortale, violenza domestica all’estero con esito mortale e omicidio di un cittadino statunitense all’estero. Di questo, mercoledì, è stato formalmente accusato l’ex marito David Knezevich da parte di una giuria federale di Miami.

All’uomo che si trovava già in arresto dal maggio scorso per rapimento della 40enne ereditiera nativa colombiana ma residente negli USA da oltre diciotto anni, sono stati così formalizzati i capi d’imputazione che lasciano poco spazio all’interpretazione e che, secondo la costituzione americana, gli valgono il rischio della pena di morte – la Florida è su questo punto uno degli stati più rigidi. Una ricostruzione agghiacciante quella fornita durante la sentenza – riporta la Cnn – secondo cui Knezevic “ha volontariamente e illegalmente sequestrato, rinchiuso, rapito, sequestrato e portato via” Henao e “volontariamente, deliberatamente, maliziosamente e con premeditazione e malizia premeditata, ha ucciso illegalmente” Henao.

Un caso che ha scosso anche l’opinione pubblica italiana e vicentina in particolare, dato che secondo i tabulati resi dal satellitare del veicolo preso a noleggio dall’imprenditore di origini serbe, durante il lungo tragitto da Madrid – dove la donna è stata vista per l’ultima volta – sino a Belgrado, ci sarebbe stata anche una lunga sosta proprio a Cogollo del Cengio, tra i tornanti secondari del Costo vecchio. Una deviazione fin troppo sospetta per gli inquirenti, in un luogo che non aveva ragione alcuna di trovarsi nel percorso di morte premeditato dall’uomo, probabilmente spinto proprio da moventi di natura economica stante un patrimonio milionario in discussione dopo il divorzio tra i due. A meno della volontà efferata di disfarsi di quel corpo, lontano da occhi indiscreti: magari con la complicità di qualche conoscente in loco, ipotesi tutt’altro che scartata. Ma ora Knezevic, che si è sempre professato innocente, per la giustizia a stelle e strisce è già il colpevole: dire dove si trovano i resti della donna che un tempo aveva voluto in sposa, servirà forse solo a dare consolazione a quella famiglia che non ha mai smesso di cercarla appellandosi a giornali, tv e social. A lungo persino speranzosi di ritrovarla. Ancora viva.

Caso Henao, il corpo non si trova. Inquirenti via dal Costo Vecchio