Carburante “nero” scontato a 1,30 euro al litro. Sequestrate due cisterne a rischio
La condotta sleale nel settore dei rifornimenti ad uso privato e commerciale e, inoltre, una fonte di potenziale pericolo per la comunità. Doppiamente grave allora l’imputazione che a breve sarà rivolta nei confronti del proprietario di un capannone ad uso industriale arrivo a Brendola, dove gli operatori della Guardia di Finanza hanno posto sotto sequestro due cisterne contenenti carburante allo stato liquido, gasolio in particolare.
Nel dettaglio si tratta di due contenitori mobili attrezzati per l’erogazione con capacità – in “coppia” s’intende – da quasi 5 mila litri. Ampiamente oltre la soglia che le norme vigenti consentono per l’accantonamento ad uso privato. Come appurato dai controllori, l’attività non si limitava a rifornire mezzi propri, ma concedeva il servizio a clienti occasioni con una scontistica dedicata per abbattere i costi del carburante, vendendolo a 1,30 euro al litro.
Il proprietario della sede, un vicentino, è stato denunciato per violazioni della normativa in materia di accise e di prevenzione incendi. Si tratterebbe di un artigiano nel settore trasporto merci, titolare della ditta individuale con sede legale nel vicino Comune di Altavilla e base logistica a Brendola. L’ispezione dei militari facenti parte dell’organico operativo alla tenenza di Arzignano è stata portata a termine nei giorni scorsi in seguito alla presenza di due camion di trasporto merci osservati entrare nel piazzale del capannone. Qui si era così proceduto ai rifornimenti, in barba alle leggi del settore.
Gli operatori delle Fiamme Gialle una volta entrati hanno notato le cisterne e chiesto conto dell’attività in corso al titolare della ditta: come si presumeva, non esisteva alcuna licenza fiscale rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Altre lacune gravi si riscontrano poi sul tema della prevenzione incendi. Di fatto del tutto assenti, come evidenziato nel report della GdF. Il responsabile, a seguito delle richieste di documentazione avanzata dai finanzieri, pare non avesse richiesto e quindi ottenuto il certificato che viene normalmente rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Senza preoccuparsi del pericolo a cui si sottoponevano il personale interno al lavoro e anche le attività contigue.
La denominazione formale dell’attività economica non è stata resa nota per il momento ma l’iter giudiziale ne rivelerà la sede operativa e il legale rappresentante dopo la notifica delle denunce. “La perquisizione locale d’iniziativa – si legge nella nota esplicativa della GdF di Vicenza – ha permesso di rinvenire documentazione dattiloscritta verosimilmente inerente all’erogazione di carburante nei confronti di soggetti privati e occasionali avventori, estranei alla ditta controllata, circostanza in fase di approfondimento volto a ricostruire il reale volume delle cessioni di carburante in nero nei confronti di clienti di fiducia. Si è proceduto pertanto a sottoporre a sequestro il gasolio unitamente ai due serbatoi mobili, le annesse pompe erogatrici e la documentazione rinvenuta, e a deferire alla Procura delle Repubblica di Vicenza il titolare della ditta di trasporto merci.”