Estorsione a un architetto: arrestati padre e figlio. Sequestrate armi, auto di lusso, pietre preziose e denaro
La guardia di finanza di Vicenza ha arrestato due piccoli imprenditori – padre e figlio – per una estorsione ai danni di un architetto. Sono anche state sequestrate auto di lusso, pietre preziose e quasi 90 mila euro in contanti, nonché un piccolo arsenale di armi e munizioni. Le due persone arrestate sono Oreste e Luca Dal Lago, residenti rispettivamente a Malo e Monte di Malo.
Il blitz è scattato nel tardo pomeriggio di sabato: gli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria di Vicenza, dopo avere predisposto una solida cornice di sicurezza, sono intervenuti in flagranza di reato nella zona commerciale di Costabissara durante una consegna di 500 euro da parte della vittima a favore dei due estortori, che lo stavano minacciando di “spezzargli le gambe” se non avesse estinto un precedente debito contratto nei loro confronti.
Nella loro auto peraltro gli arrestati avevano lasciato, ben in vista sui sedili, due bastoni al fine di intimorire la vittima. Dal racconto del professionista, un architetto, è emerso come da tempo lo stesso fosse sottoposto a continue minacce da parte dei due – 81 anni il padre, 53 il figlio, entrambi pittori edili di Malo – che in passato sarebbero arrivati anche a minacciarlo brandendo i bastoni e in un caso mostrandogli una pistola riposta su una scrivania.
Le successive perquisizioni richieste dall’autorità giudiziaria, in particolare quella eseguita presso la villa del padre a Malo, hanno permesso di rinvenire numerose armi e munizioni nonché quasi 90 mila euro in contanti. Durante le stesse l’81enne si era dimostrato apparentemente collaborativo, consegnando spontaneamente agli investigatori una busta contenente oltre 10 mila euro riposta in camera da letto ed affermando che erano gli unici contanti presenti in casa. In realtà, le successive ricerche effettuate dai finanzieri, con l’ausilio delle unità cinofila “cash dog” del Corpo, hanno permesso di rinvenire in vari contenitori nascosti in giro per la casa (ad esempio dentro un mocassino di una scarpiera) altri 80 mila euro circa in contanti e un rotolo contenente pietre preziose (rubini, zaffiri, brillanti) di diversi carati, il cui valore è in fase di quantificazione.
Inoltre, all’interno dell’immobile è stata rilevata la presenza del fratello dell’arrestato: questi (risultato avere lì la dimora) è stato denunciato a piede libero per non aver correttamente custodito armi e munizioni legittimamente detenute (una pistola semiautomatica, un revolver a tamburo, cinque fucili da caccia e 682 proiettili di vario calibro), mettendole a disposizione del fratello indagato che di fatto le deteneva illecitamente in vari punti della casa, compreso sotto il cuscino del proprio letto. Inoltre, sempre nell’abitazione è stata scovata un’altra pistola semiautomatica con caricatore, anche questa detenuta illecitamente in quanto di proprietà di un italiano residente nell’hinterland milanese.
Nel corso delle operazioni di perquisizione, le Fiamme Gialle hanno anche rinvenuto e sequestrato numerosi “pizzini” concernenti recenti e reiterate riscossioni di somme di denaro effettuate nei confronti di persone diverse dalla vittima della tentata estorsione. Infine, nel piano interrato della villa erano parcheggiate alcune auto tra le quali due auto di lusso: una Ferrari Testarossa e una Mercedes Coupe 500 SL, entrambe sottoposte a sequestro preventivo d’urgenza.
I due piccoli imprenditori maladensi sono stati quindi arrestati dalle fiamme gialle vicentine e condotti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, a Malo il padre e a Monte di Malo il figlio, a disposizione dell’autorità giudiziaria: ieri mattina il gip ha convalidato gli arresti. I due sono difesi dall’avvocato Marco Napolitano.