Putin: “Coi missili occidentali sulla Russia, la guerra diventa mondiale”
L’Aeronautica militare di Kiev ha dichiarato che la Russia ha lanciato un missile balistico intercontinentale dalla regione meridionale di Astrakhan durante un attacco contro l’Ucraina. È la prima volta che la Russia utilizza un missile così potente e a lungo raggio durante la guerra. Non è sicuro che si tratti di un missile intercontinentale ma poco fa lo stesso presidente russo Putin ha detto: “La Russia ha colpito l’Ucraina con un nuovo missile balistico a medio raggio. Un nuovo missile che i nostri ingegneri hanno chiamato Orechnik, ha aggiunto Putin precisando che tale attacco ha preso come obiettivo un sito del complesso militare industriale ucraino, un test ma in condizioni di combattimento.
Putin ha poi aggiunto che con gli attacchi missilistici occidentali in Russia, il conflitto ha assunto un “carattere globale”. In giornata Mosca ha infatti reso noto di aver abbattuto due missili britannici, avvertendo: “E’ l’inizio di una nuova escalation”. Per l’ambasciatore russo a Londra, la Gran Bretagna è ora “direttamente coinvolta” nella guerra in Ucraina dopo che i suoi missili Storm Shadow sono stati utilizzati per colpire obiettivi all’interno della Russia.
In merito alla Crimea, il presidente ucraino Zelensky sembra pronto ad aprire una strada non militare e dice: “Non possiamo perdere decine di migliaia di persone per questa penisola che potrebbe invece essere recuperata attraverso la diplomazia”. Intanto secondo gli ultimi sondaggi Gallup il 52% degli ucraini vorrebbe che il proprio paese negoziasse la fine della guerra “il prima possibile”. Quasi quattro ucraini su dieci ritengono invece che il loro paese debba “continuare a combattere fino alla vittoria”. Un dato in netto calo rispetto a quanto registrato nei mesi successivi all’invasione russa, quando era il 73% degli ucraini a sostenere la controffensiva. “Nel 2023 il sostegno alla lotta fino alla vittoria è diminuito, ma più del doppio degli ucraini preferiva una lotta continua (63%) a una pace negoziata (27%) – ha sottolineato Gallup – la stanchezza si è intensificata quest’anno, con il sostegno alla pace negoziata che è salito al 52%, facendo registrare per la prima volta la maggioranza”.