Ladri di fiori, cimiteri vicentini sotto scacco. A Cogollo una tomba predata 11 volte in un anno

Più che un resoconto, è un bollettino di guerra. Non passa settimana che, scorrendo le bacheche social “sei di” dei vari paesi della provincia, non appaia un post a denunciare l’ennesima sparizione di fiori dai cimiteri. Esasperazione e rabbia i sentimenti più diffusi tra i familiari dei defunti, come nel caso di G.Z. di Cogollo del Cengio che, solo nel 2024, ha subito la bellezza di 11 furti.

Ma nel mirino degli sciacalli del camposanto sono finiti un po’ tutti i comuni: Arzignano, Caltrano, Camisano, Rosà, Santorso, Nanto, Thiene solo per citare gli ultimi in ordine di tempo. Una vera e propria piaga che ha portato molti cittadini a bussare nei rispettivi municipi per chiedere una videosorveglianza delle tombe laddove non possibile un monitoraggio volontario come ipotizzato in qualche caso. “Al di là del dispiacere arrecato – spiega M.T di Santorso alla quale oltre ai fiori hanno sottratto anche una piccola statua votiva – va considerato il discorso economico. In inverno, essendo la nostra tomba poco esposta al sole e spesso sopravvento, comperiamo delle composizione di fiori artificiali. Sono bouquet creati da alcuni artigiani che hanno costi di diverse decine di euro. E mai possibile che una persona magari non abbiente debba sostenere ripetutamente un costo simile solo perchè nessuno controlla”?

Ragionamenti non dissimili da quelli fatti da molti altri utenti stanchi di queste predazioni vissute come una violenza anche contro i propri defunti che, per diversi giorni, rimangono con tombe e loculi spogliati di quel gesto di affetto e di memoria: “Faccio appello a chi lo facesse in quanto impossibilitato a spendere un soldo dal fiorista – scandisce accorato G.Z. di Cogollo – non voglio nemmeno pensare che si tratti di un dispetto. Vado al cimitero a giorni alterni e sempre di mattina presto. Aspetto chiunque sia, senza giudicare, con 20 euro. Ma smettetela di rubare. E lasciate riposare in pace i miei cari”.