La Costituente del M5S abolisce il ‘Garante’: Grillo chiede di ripetere il voto
Terremoto in casa 5 Stelle. Dopo il verdetto della Costituente Beppe Grillo ha chiesto formalmente la ripetizione della votazione che si è tenuta il 24 novembre e con la quale è passata (superando la soglia del 60%), anche la proposta di abolire la figura del garante, ricoperta finora proprio da Grillo.
Prevista una seconda votazione. Secondo l’articolo 10 dello Statuto vigente, che gli iscritti hanno chiesto di cambiare, “entro 5 giorni, decorrenti dal giorno della pubblicazione dei risultati sul sito dell’Associazione delle votazioni aventi ad oggetto le modifiche del presente Statuto e/o della Carta dei Principi e dei Valori, il Garante (Beppe Grillo) può chiedere la ripetizione della votazione che, in tal caso, si intenderà confermata solo qualora abbiano partecipato alla votazione almeno la metà più uno degli Iscritti aventi diritto al voto”.
La decisione di ripetere il voto anticipata da Toninelli. Ad anticipare le intenzioni di Grillo era stato poco prima ai microfoni di Radio Cusano Campus, Danilo Toninelli: “Qui si è perso un round, non certo la guerra”, aveva dichiarato il membro del collegio dei probiviri del Movimento 5 Stelle. “Stanno pensando di calpestare il cadavere del leone, ma non hanno capito che il leone è ferito – certamente – ma ha molte altre zampate da dare”, ha quindi aggiunto l’ex ministro. A suo avviso, “i risultati sono stati condizionati da scelte manipolate da chi ha creato quest’Assemblea costituente. Gli iscritti da 170mila sono stati ridotti a 90mila e di conseguenza si è deciso di cancellare un numero che avrebbe garantito una maggioranza diversa per raggiungere il quorum”.
La replica di Conte affidata ai social: “Care amiche, cari amici, ieri si è concluso il processo costituente con il più intenso e coinvolgente bagno di democrazia partecipata e deliberativa che sia mai stato realizzato da una forza politica. Ci siamo completamente rinnovati e ricaricati con tante, significative proposte per cambiare il Paese e guardare fiduciosamente al futuro. Ma Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al “qui comando io” e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente. Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica ‘uno vale uno’, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme.
“Tra qualche giorno torniamo a votare” aggiunge Conte. ” Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo. Avanti, ancora, insieme”.