Tregua di 60 giorni tra Israele e libano. Guterres: “Rispettate gli impegni”
Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
È stata raggiunta una tregua di sessanta giorni tra Israele e Libano: alle 3 ore italiane, le 4 ora locale, è entrato in vigore il cessate il fuoco, due mesi di guerra aperta, tra l’esercito dello Stato ebraico e l’organizzazione libanese Hezbollah. La notizia è stata annunciata dal presidente Usa uscente Biden e dal premier israeliano Netanyahu contemporaneamente da Washington e Tel Aviv.
Dopo una giornata di intensi bombardamenti su Beirut, Netanyahu ha detto: “Quanto durerà dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo. In accordo con gli Stati Uniti, manteniamo una completa libertà militare”. Poi l’intervento di Biden: “Nei prossimi giorni un nuovo piano di tregua a Gaza con Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi, la popolazione civile sta vivendo un inferno. L’unica via verso il cessate il fuoco è la liberazione degli ostaggi”.
Dopo l’annuncio del cessate il fuoco tra Israele e Libano, Hamas ha fatto sapere di essere “pronto” per la tregua a Gaza.
In queste ore stanno tornando nelle loro case gli abitanti del sud del Libano e della valle della Bekaa, lo testimoniano le immagini trasmesse dai canali televisivi locali. Il portavoce dell’esercito israeliano Avichay Adraee ha però invitato i civili libanesi a non tornare a casa subito, nonostante l’entrata in vigore del cessate il fuoco, affermando: “Le autorità vi informeranno sulla data sicura per il ritorno. Con l’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco e in conformità con le sue disposizioni, l’esercito israeliano continua a essere schierato nelle sue posizioni nel Libano meridionale. Non muovetevi verso i villaggi che sono stati evacuati, per la vostra protezione e la sicurezza delle vostre famiglie evitate di raggiungere la zona”.
Plaude all’annuncio di questa tregua tra Israele e Libano il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: “Spero che questo accordo possa porre fine alla violenza, alla distruzione e alla sofferenza che le popolazioni di entrambi i Paesi stanno vivendo”. Guterres esorta poi le parti a rispettare pienamente e ad attuare rapidamente tutti gli impegni assunti, oltre ad intraprendere misure immediate per la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza.
Intanto oggi quattro morti in un attacco israeliano contro un edificio scolastico a Gaza. Un numero imprecisato di persone risulta ancora disperso e altre sono rimaste ferite. Il G7 Esteri di Fiuggi si chiude con una posizione comune sul mandato d’arresto della Cpi per Netanyahu e Gallant: “Non può esserci equivalenza tra Hamas e Israele, ma – si legge in una nota – i Grandi si impegnano a rispettare gli obblighi internazionali”.